I peggiori fallimenti tecnologici del 2023 secondo il Mit

Tra i fallimenti stilati dal Massachusetts Institute of Technology ci sono il sommergibile Titan, il pollo coltivato in laboratorio e i robotaxi di General Motor

Economia Digitale

Tra i fallimenti stilati dal Massachusetts Institute of Technology ci sono il sommergibile Titan, il pollo coltivato in laboratorio e i robotaxi di General Motor

di Marco Trabucchi

(Adobe Stock)

5′ di lettura

Il 2023 sta volgendo al termine e puntuale, come ogni anno, arriva l’elenco dei più grandi fallimenti tecnologici dell’anno. Il menù stilato dal Massachusetts Institute of Technology, tra le massime autorità nel campo dell’innovazione tecnologica, è ampio e variegato: investimenti multimilionari che non hanno dato i loro frutti, tragedie che avrebbero potuto essere evitate, device rivoluzionari nelle intenzioni, ma ben poco funzionali, scoperte scientifiche fake e altro ancora. Ecco le maggiori delusioni del 2023.

Titan

La parabola tragica del sottomarino è al primo posto della classifica del MIT. E non potrebbe essere altrimenti, visto l’eco mediatico che ha avuto l’epilogo avvenuto il 22 giugno 2023, quando il sommergibile Titan, di proprietà di OceanGate, implose mentre era in viaggio verso il relitto del Titanic nel fondo dell’Oceano atlantico. L’obiettivo della missione, ampiamente giudicata già in partenza come non sicura, era quello di condurre i passeggeri – un milionario britannico e un magnate pakistano con suo figlio, insieme al pilota e al CEO di OceanGate Stockton Rush, tutti morti – fino al relitto del Titanic, al costo di 250 mila dollari a testa. Il Titan voleva aprire una nuova stagione di esplorazioni subacquee, un progetto radicale per un sommergibile ad alta profondità in grado di trasportare passeggeri fino a quattromila metri di profondità. Nonostante le affermazioni del fondatore di OceanGate, il sottomarino non disponeva di una certificazione di sicurezza e non era affatto idoneo per resistere a una pressione che a quelle profondità arriva a 400 bar.

Cruise robotaxi

La rivoluzione della guida autonoma sembra ancora lontana dal compiersi: troppe difficoltà e incidenti. Tesla ha di recente dovuto richiamare più di due milioni di veicoli per apportare correttive al software autopilot dopo aver riscontrato problemi di sicurezza. Ma la retromarcia più grande è avvenuta con Cruise, la divisione di GM nota per essere diventata la prima azienda a offrire corse in taxi senza conducente con una flotta di oltre 400 auto. Dopo qualche mese di servizio a San Francisco, il Dipartimento della Motorizzazione civile della California ha intimato lo stop al servizio, ritenendo che rappresenti un rischio per la sicurezza pubblica. Una decisione nata a seguito dell’ultimo incidente in cui era stato coinvolto un taxi autonomo. Nella fattispecie un’auto guidata da un conducente umano aveva travolto una donna che attraversava le strisce pedonali, poi travolta da un veicolo Cruise, che l’ha schiacciata. Non è stato possibile spostare l’auto in nessun modo. «I veicoli di Cruise potrebbero non avere la capacità di rispondere in modo sicuro e appropriato durante gli incidenti che coinvolgono un pedone» si legge nell’ordinanza. Dopo lo stop in California, Cruise continua a offrire il suo servizio di robotaxi a Houston e Austin, nel Texas, e a Phoenix, in Arizona, ma è inevitabile pensare che questo avrà conseguenze su un’azienda, che da quando ha iniziato la sua attività, nel 2018, ha subito perdite totali di oltre 5 miliardi di dollari.

Humane Ai Pin

Il New York Times ha definito l’invenzione di Ai Pin come «la più grande e audace scommessa della Silicon Valley per ciò che arriva dopo lo smartphone». Ne sono convinti gli ex designer di Apple Imran Chaudhri e Bethany Bongiorno, che, dopo 240 milioni di dollari di investimenti, hanno annunciato che il dispositivo indossabile alimentato dall’intelligenza artificiale inizierà a essere disponibile a partire da marzo 2024. Si tratta di un device indossabile come una spilla, dotato di una fotocamera, chip e sensori audio progettato per ridurre la nostra dipendenza dagli smartphone. Ai Pin permette di inviare messaggi, fare telefonate e interagire con l’intelligenza artificiale senza l’utilizzo di uno schermo, con un sistema di proiezione capace di visualizzare e interagire con un’interfaccia olografica direttamente nel palmo della mano.Tuttavia, a causa del suo costo elevato (699$ per il congegno e richiede un abbonamento mensile obbligatorio di 24$ per l’accesso a un numero di telefono e l’utilizzo dei dati cellulari) e dei problemi di usabilità, come hanno notato alcuni esperti di tecnologia, pare che ancora non rappresenti l’alternativa auspicabile agli smartphone. Almeno per il prossimo futuro.

Il superconduttore LK-99

Un superconduttore a temperatura ambiente è un materiale che non offre resistenza elettrica. Se esistesse, renderebbe possibili nuovi tipi di batterie e potenti computer quantistici, e avvicinerebbe la fusione nucleare alla realtà. Un vero Santo Graal. Così, quando a luglio un team di ricercatori sudcoreani ha annunciato di aver creato LK-99 con un video che mostrava un pezzo di materiale che galleggiava sopra un magnete, le reazioni sono state entusiaste. Dopo la presunta scoperta, in varie parti del mondo diversi gruppi di ricercatori e fisici hanno replicato LK-99, non ottenendo gli stessi effetti di superconduttività promessi. Le impurità nella ricetta potrebbero aver tratto in inganno i ricercatori coreani – e, grazie ai social media, anche tutti noi.

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