Una “pillola che vibra” nello stomaco simula la sazietà: l’esperimento

Per provare a perdere peso e curare alcune patologie, una semplice pillola ma altamente tecnologica riuscirebbe a simulare la sazietà quando si trova all'interno dello stomaco: ecco come funziona


Farmaci e terapie


5 Gennaio 2024 – 14:31

Per provare a perdere peso e curare alcune patologie, una semplice pillola ma altamente tecnologica riuscirebbe a simulare la sazietà quando si trova all’interno dello stomaco: ecco come funziona

Una "pillola che vibra" nello stomaco simula la sazietà: l’esperimento

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Una “pillola che vibra” nello stomaco simula la sazietà: l’esperimento

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Potrebbe essere una vera e propria rivoluzione nel settore alimentare per chi vuole perdere peso senza fare troppa fatica grazie a un’idea innovativa messa a punto dagli scienziati del Mit (Massachusetts Institute of Technology): una capsula delle dimensioni simili a quelle di una pillola viene ingerita e, una volta nello stomaco, si mette a vibrare attivando gli stessi recettori di quando il nostro organo è “disteso” simulando un senso di pienezza.

Ecco come funziona

La ricerca che sta facendo molto parlare di sè è stata pubblicata su Science Advances dal titolo “Uno stimolatore bioelettronico vibrante e ingeribile modula i recettori di stiramento gastrico per una sazietà illusoria”. Gli studiosi spiegano di aver progettato la pillola “Vibrating Ingestible BioElectronic Stimulator” (VIBES), un dispositivo ingeribile “per attivare i meccanorecettori e i recettori della mucosa dell’ictus, che induce il rilascio di serotonina e produce una risposta metabolica ormonale commisurata allo stato di alimentazione”, spiegano. L’esperimento, per adesso, è stato condotto soltanto su 108 suini i quali hanno iniziato a diminuire costantemente l’assunzione di cibo diminuendo, di conseguenza, l’aumento del peso corporeo. Questa applicazione potrebbe essere fondamentale per aiutare i pazienti affetti da disturbi nutrizionali.

L’alleata contro l’obesità

I ricercatori hanno scoperto che, negli animali a cui è stata somministrata questa pillola 20 minuti prima di mangiare, non solo rilasciava gli ormoni che segnalano sazietà ma era in grado di ridurre l’assunzione del cibo anche del 40%. “C’è ancora molto da imparare su questa nuova tecnica ma una pillola del genere potrebbe offrire un modo minimamente invasivo per trattare l’obesità“, sottolineano i ricercatori. Per qualcuno che vuole perdere peso o controllare l’appetito, potrebbe essere presa prima di ogni pasto“, afferma il principale autore dello studio, Shriya Srinivasan, sulle pagine del Mit, ex studente laureato e post dottorato del Mit che adesso è assistente professore di bioingegneria all’Università di Harvard. “Questo potrebbe essere davvero interessante in quanto fornirebbe un’opzione che potrebbe ridurre al minimo gli effetti collaterali che vediamo con gli altri trattamenti farmacologici disponibili”.

Quel senso di pienezza

Quando lo stomaco si distende, cellule specializzate chiamate meccanorecettori avvertono che sta avvenendo questo allungamento e inviano segnali al cervello tramite il nervo vago. Di conseguenza, il cervello stimola l’organismo a produrre insulina e ormoni che sono fondamentali per la digestione, per sentirsi pieni (sazi) e finire di mangiare. Contemporaneamente, però, i livelli dell’ormone che stimola la fame (grelina) diminuiscono. “Mi chiedevo se potessimo attivare i recettori di stiramento nello stomaco facendoli vibrare e facendo loro percepire che l’intero stomaco è stato espanso, per creare un illusorio senso di distensione che potrebbe modulare gli ormoni e i modelli alimentari“, ha sottolineato Srinivasan.

Quale futuro

Per frenare da facili entusiasmi, ricordiamo che i test sono avvenuti soltanto sugli animali: l’attuale versione della pillola è progettata per vibrare per circa 30 minuti dopo essere arrivata nello stomaco ma i ricercatori vogliono allungare questo periodo per un periodo maggiore e provando a creare un meccanismo per accenderla o spegnerla. Negli studi sugli animali, le pillole sono passate attraverso il tratto digestivo entro quattro o cinque giorni dal loro ingerimento. La ricerca ha anche evidenziato che gli animali non hanno avuto alcun effetto collaterale come ostruzioni, perforazioni o altri effetti negativi mentre la pillola si trovata nel loro tratto digestivo.

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