Al via Pitti: da martedì a Firenze 832 marchi in vetrina per quattro giorni

Difficile fare previsioni per il 2024, ma i risultati del 2023 sono stati buoni: le stime di Confindustria Moda su dati Istat indicano una crescita del 4,9% e un fatturato di 11,8 miliardi, ben sopra i livelli pre Covid

L’intervista a Raffaello Napoleone

Difficile fare previsioni per il 2024, ma i risultati del 2023 sono stati buoni: le stime di Confindustria Moda su dati Istat indicano una crescita del 4,9% e un fatturato di 11,8 miliardi, ben sopra i livelli pre Covid

di Giulia Crivelli

6 gennaio 2024

Raffaello Napoleone Amministratore Delegato di Pitti Immagine (Imagoeconomica)

3′ di lettura

Mancano tre giorni all’inizio dell’edizione numero 105 di Pitti Uomo, la più importante manifestazione al mondo (la parola fiera è da anni riduttiva per descriverla) tra quelle dedicate alla moda maschile. «Un evento unico, un appuntamento che due volte all’anno permette di capire il presente e proiettarsi nel futuro e a maggior ragione in questo inizio di 2024, che si è aperto con tante incognite economiche e geopolitiche», spiega Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, la società che ha ideato le manifestazioni di Firenze (a breve ci saranno Pitti Bimbo e Pitti Filati). Una unicità e completezza legata anche all’asse con Milano – dove il 12 gennaio, ultimo giorno di Pitti, inizieranno sfilate e presentazioni – e alla collaborazione tra Pitti Immagine e la Camera della moda, che organizza le settimane della moda uomo (e donna) di Milano.

Da anni abbigliamento e accessori maschili crescono a un ritmo persino superiore alla parte donna. Con che numeri si arriva al Pitti di gennaio?

Buoni: le stime di Confindustria Moda su dati Istat indicano per il 2023 una crescita del 4,9% e un fatturato di 11,8 miliardi, ben sopra i livelli pre Covid, anche per la percentuale di export, che nello scorso anno è arrivata al 73,2%, contro il 69,3% del 2019. Certo, il record del 2022, con il rimbalzo post pandemia e una crescita del 20,3% a 11,3 miliardi non è replicabile. Ma proprio perché sul 2024 è difficile fare previsioni Pitti è l’occasione per confrontarsi e qui, altra nostra particolarità, non ci sono solo i grandi marchi e i compratori del prodotto finito. Tra i visitatori abbiamo rappresentanti dell’intera filiera del tessile-moda.

Pitti Immagine Uomo 2023 – Fortezza da Basso (Imagoeconomica)

La Fortezza da Basso, storica sede delle fiere di Pitti Immagine, ha avviato i tanto attesi lavori di riqualificazione. Che effetto ha avuto sull’offerta degli spazi?

Abbiamo cercato di limitare al minimo i disagi per gli espositori e cercato di non deludere le aziende che da sempre ci scelgono e quelle che, stagione dopo stagione, chiedono di essere presenti per la prima volta. I marchi saranno 832, il 46% dei quali dall’estero: è un dato importante, perché consente di avere un quadro ancora più completo dell’evoluzione della moda maschile. Ma tengo molto a ricordare gli eventi speciali, con sezioni dedicate ai giovani stilisti tedeschi e agli artigiani e marchi dal Giappone, forse il Paese che da sempre più apprezza l’eccellenza italiana e ne condivide i valori legati sia all’artigianalità sia alla costante innovazione su materiali e stili. Senza dimenticare mostre e allestimenti speciali tra gli stand.

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