ServizioL’iniziativa fino all’11 febbraio
Difficoltà di reperimento intorno al 60% delle assunzioni, e ancora poche laureate, i nodi sul tavolo. Il governo: puntiamo su orientamento e più scuola-lavoro
di Claudio Tucci
3 febbraio 2024
3′ di lettura
Se guardiamo agli ultimi dati sulle entrate programmate dalle imprese a inizi 2024 ci rendiamo conto di come le prime professioni richieste dalle imprese siano profili Stem, vale a dire scientifico-tecnologici. Ingegneri, elettrotecnici, meccanici, sanitari, progettisti, solo per fare alcuni esempi. Ebbene per questi profili le difficoltà di assunzione superano il 60%, con una crescita costante da mesi. Per invertire questi numeri, e anche per riallineare un gender gap elevato nelle materie scientifiche, parte domani e fino all’11 febbraio la prima Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (Stem), istituita a novembre scorso dalla legge 187/2023 con l’obiettivo di sensibilizzare e stimolare l’interesse e la scelta dei ragazzi per queste discipline.
Le iniziative del Mur
Numerose le iniziative promosse dal ministero dell’università e della ricerca insieme agli atenei e agli enti di ricerca, tra multi-laboratori, mostre, giornate di studio, incontri, lezioni per i più piccoli. «Quando parliamo di futuro, innovazione e progresso parliamo di Stem – ha detto la titolare del Mur, Anna Maria Bernini -. Abbiamo la necessità di figure professionali altamente specializzate e di incentivare sempre più le studentesse e gli studenti a scegliere queste discipline. Il Ministero ha messo in campo diverse misure sull’orientamento e un Piano lauree scientifiche per incrementare le iscrizioni, ridurre l’abbandono e favorire l’equilibrio di genere».
Poche laureate Stem
I numeri del resto parlano chiaro. Unioncamere-Anpal stimano che, ogni anno, sono introvabili circa 230/240mila laureati, quasi tutti Stem. Nel 2022, aggiunge l’Istat, il 23,8% dei giovani adulti (25-34enni) con un titolo terziario ha una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche, le cosiddette lauree Stem. La quota sale al 34,5% tra gli uomini (un laureato su tre) e scende al 16,6% tra le donne (una laureata su sei), evidenziando un importante divario di genere. Eppure scegliere questi percorsi conviene, e molto. Nel 2022, sempre secondo l’Istat, il tasso di occupazione tra i 25-64enni laureati nell’area Umanistica e dei servizi è stato pari al 77,7%, è salito all’83,7% per i laureati nell’area Socio-economica e giuridica. Mentre svetta all’86,0% per le Stem e raggiunge il massimo valore (88,0%) tra i laureati nell’area Medico-sanitaria e farmaceutica.
In campo scienziati e premi nobel
Per raccontare al meglio le Stem il Mur lancia la campagna social “Io sono STEM” rivolta soprattutto ai giovani. Il premio Nobel Giorgio Parisi, la scienziata Amalia Ercoli Finzi, la fisica Lucia Votano, il neuroscienziato Giulio Deangeli, l’astronoma Marica Branchesi, il biologo marino Mauro Celussi: saranno “testimonial” d’eccezione per promuovere la scelta delle discipline tecnico-scientifiche tra gli studenti. Attraverso il portale web del MUR, nella pagina dedicata, è possibile consultare tutti gli appuntamenti organizzati da Atenei e Enti di Ricerca per questi sette giorni di orientamento e promozione.
Schifone (Fdi): orientare i giovani
«Stiamo assistendo a un cambio di paradigma nel mondo del lavoro. C’è una crisi dell’offerta di lavoro nelle alte competenze scientifiche da un lato e dall’altro ci sono aziende che hanno fame di queste competenze. Il compito di un legislatore attento, allora, è quello di intervenire con tutti gli strumenti a sua disposizione per colmare questo gap», ha detto Marta Schifone, capogruppo di Fratelli d’Italia della commissione Lavoro alla Camera e prima firmataria della legge sulla istituzione della settimana Stem.