Fiere della moda, il made in Italy rilancia la sfida dell’export

Il mondo dell'accessorio fashion, dalle scarpe alla pelletteria, dall'haute-à-porter ai gioielli fino alle tecnologie per la pelle fa sistema con quasi 3mila brand nel polo espositivo di Rho. Il ministro Urso: “Siamo leader indiscussi a livello globale nella …

È un grande viaggio nel mondo degli accessori moda con tutta la sua carica di saper fare, qualità, innovazione, visione del futuro quello che iniziato in Fiera Milano a Rho, proposto con il progetto #Greatify che ha unito sei manifestazioni chiave del manifatturiero made in Italy che fanno sistema sui mercati e si confrontano con le aziende estere arrivate da tutto il mondo in Fiera Milano fino al 22 febbraio.

Quasi 3.000 brand – dai più famosi alle Pmi fino alle start-up italiane – con collezioni, novità di prodotto, trend moda, tecnologie e materie prime a cui si aggiungono eventi “mostre nelle mostre”, talk e approfondimenti per le aziende e per il retail, declinati nei padiglioni da Micam Milano, il salone Internazionale della calzatura, Mipel 125, il salone internazionale della pelletteria e dell’accessorio moda, Milano Fashion&Jewels dedicato al gioiello e all’accessorio fashion che quest’anno debutta nella squadra di #Greatify, TheOneMilano, il salone Internazionale dell’outerwear e dell’haute-à-porter, Simac Tanning tech, il salone internazionale delle macchine e delle tecnologie per l’industria conciaria, le calzature e la pelletteria, Lineapelle, la mostra internazionale di pelli, accessori, componenti e tessuti, in parziale concomitanza.

Micam Milano stand

E padiglioni subito affollati di visitatori professionali e buyer arrivati dall’Italia e dall’estero che hanno la possibilità di spostarsi da una manifestazione all’altra in una “felice osmosi” del businss fra comparti assolutamente trasversali e integrati da una logica espositiva di filiera che rafforza sia il peso di ciascuna manifestazione, sia il ruolo di Fiera Milano come hub di politica industriale e internazionalizzazione a sostegno delle imprese. E l’importanza di #Greatify è stata sottolineata proprio all’aperta di Micam a cui hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il presidente di Ice Agenzia Matteo Zoppas con Giovanna Ceolini presidente Micam Milano e Assocalzaturifici, Claudia Sequi presidente Mipel e Assopellettieri, Norberto Albertalli presidente di TheOneMilano, Fabrizio Nuti presidente Unic Concerie Italiane e vice presidente di Lineapelle, Mauro Bergozza vice presidente di Assomac e Simac Tanning Tech, Annarita Pilotti presidente Confindustria Moda, Elena Buscemi presidente del Consiglio del Comune di Milano, Roberto Foresti vice direttore generale Fiera Milano.

Mipel 125-fiera milano

“Siamo leader indiscussi a livello globale nella moda, nella fascia alta e del lusso e in quella a elevato contenuto d’innovazione, e siamo i primi produttori di calzature dell’Unione Europea, con 161,9 milioni di paia prodotte, circa un terzo del totale”, ha detto Adolfo Urso che ha ripercorso, anche dal punto di vista storico, le iniziative per sostenere le aziende italiane e l’export sottolineando come il governo, per valorizzare e promuovere l’eccellenza del saper fare italiano ha introdotto importanti novità all’interno della legge quadro sul #MadeinItaly approvata di recente, come ad esempio le norme per la valorizzazione delle filiere delle fibre tessili naturali e della concia della pelle, l’istituzione del Fondo speciale per la transizione verde e digitale nella moda, la tutela della proprietà intellettuale e il potenziamento della lotta alla contraffazione.

“La scorsa settimana sono stati pubblicati i risultati del commercio estero 2023 e l’export italiano si è confermato a quota 626 miliardi di euro, esattamente quanto ottenuto l’anno precedente. Non abbiamo registrato un aumento, ma soprattutto non c’è stato un calo delle vendite all’estero – ha detto Matteo Zoppas -. È un segnale incoraggiante se lo paragoniamo ai principali paesi esportatori mondiali che, a eccezione della Francia, hanno avuto crescite negative”.
“Il 2023 è iniziato con uno sprint importante – ha proseguito Zoppas – nonostante le conseguenze del post-pandemia e le crisi geopolitiche, mentre la seconda parte dell’anno è stata segnata da un andamento altalenante a dimostrazione del fatto che gli schemi non sono più quelli a cui eravamo abituati. Rispetto al 2019, quando le esportazioni avevano registrato 480 miliardi, siamo cresciuti del 30% e non solo a causa dell’inflazione. Il successo e la tenuta dell’export è sicuramente stato possibile grazie alla resilienza e alla competitività delle aziende italiane che possono contare sul sostegno e sulle azioni di coordinamento del governo Meloni che ha messo al centro gli interessi economici, soprattutto all’estero, attraverso la diplomazia della crescita portata avanti dal Maeci e le misure messe in campo dal ministro Urso per spingere e aumentare la competitività del made in Italy sui mercati internazionali”.

Milano Fashion&Jewels-prodotti

La filiera pelle è “un comparto che cresce nell’internazionalizzazione e che contribuisce in maniera significativa al saldo commerciale positivo del Paese, grazie alla qualità, al design e al saper fare di eccellenza delle nostre aziende. Ma è anche un comparto fatto di tante piccole e medie imprese che fanno difficoltà a competere sui mercati internazionali. Il rapporto tra costo del lavoro e retribuzioni nette è un problema, ed è importante facilitare il ricorso al credito per le piccole e medie imprese – ha affermato Annarita Pilotti, presidente di Confindustria Moda -. Ci auguriamo di trovare supporto per le nostre aziende, per metterle nelle migliori condizioni di competere sui mercati globali come possono fare. Confindustria Moda è al loro fianco, è in fiera accanto alla filiera unita che si fonda sul settore produttivo della pelle da monte a valle”.

TheOneMilano

Fiera Milano con queste manifestazioni dimostra ancora una volta di essere un hub espositivo internazionale che mette in atto strategie di politica industriale a sostegno di grandi aziende e Pmi – spiega Roberto Foresti – e dobbiamo svolgere sempre di più il ruolo di aggregatore di manifestazioni. Abbiamo iniziato a farlo partendo dal food insieme a Cibus e alla fiera di Parma, adesso lo stiamo facendo nella moda e prossimamente lo faremo con altre filiere. Il nostro nuovo ruolo è questo, perché la dimensione conta specialmente se vogliamo competere con le le grandi fiere straniere per avere un modello rappresentativo forte a sostegno delle nostre piccole e medie imprese e dell’export made in Italy. Dobbiamo necessariamente aggregarci – prosegue Foresti – sopratutto in un momento in cui molti concorrenti stranieri sono stati più lenti a ripartire dopo la pandemia, come nel caso della Germania, e accelerare facendo in modo che anche la politica e le istituzioni ci accompagnino in questo percorso. Diventiamo più forti se siamo più compatti facendo sistema”.

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