Cosa vedere a Ravello: 10 più belle attrazioni e cose da fare

Cosa fare e vedere nella città della Musica della Campania, Ravello. Le attrazioni, le spiagge vicine e i dintorni con mappa e cartina The post Cosa vedere a Ravello: 10 più belle attrazioni e cose da fare appeared first on The Wom Travel.

Ha incantato Wagner che la elesse suo rifugio di meditazione, ha ispirato Escher che l’ha ritratta nei suoi dipinti, ha stupito lo scrittore Gore Vidal che ci rimase per trent’anni e divenne cittadino onorario. 

Ravello ha sedotto qualsiasi visitatore, compresi aristocratici, politici, artisti e dive di ogni epoca.

Fondata nel V secolo come luogo di rifugio dalle scorrerie dei barbari che segnarono la caduta dell’Impero romano d’Occidente, Ravello sorge su una ripida rupe a 315 metri, invece che sulla costa come le altre cittadine della Costiera Amalfitana, e offre un panorama eccezionale su Maiori, Minori e l’intero golfo di Salerno

Villa Rufolo a Ravello: storia, struttura e visite guidate
Ravello

Meno conosciuta di Amalfi, meno glamour di Positano, Ravello è una meta altrettanto affascinante, perfetta per una vacanza più tranquilla e lontana dai bagni di folla.

Tra piazzette panoramiche, storiche ville e giardini lussureggianti, questa perla della Divina Costiera della Campania val bene una sosta. Soprattutto d’estate in occasione del Ravello Festival.

Seguiteci alla scoperta delle meraviglie di Ravello, la città della musica. 

Villa Rufolo

Villa Rufolo
Villa Rufolo

Villa Rufolo è il vero gioiello di Ravello.

È un’elegante villa con incantevoli giardini affacciata sul mare, costruita nel XIII secolo dalla famiglia Rufolo che ha rappresentato per oltre due secoli il simbolo della potenza economica e politica della Ravello medievale.

È probabile che tra i tanti ospiti illustri della famiglia Rufolo ci sia stato anche Boccaccio, che avrebbe descritto la villa come “il palagio con bello e gran cortile nel mezzo e con logge e sale e con giardini meravigliosi”. La villa incantò poi anche Wagner tanto che lo considerò un vero e proprio rifugio di meditazione.

Tra i diversi ambienti della villa non mancate di visitare la torre d’ingresso, che fu costruita esclusivamente per motivi estetici, senza alcuna velleità di difesa, e composta da diverse statue raffiguranti le diverse stagioni; il meraviglioso chiostro in stile moresco; la torre maggiore, ossia la prima parte dell’intero complesso, la cui altezza doveva simboleggiare la potenza della famiglia Rufolo.

Da questa torre potrete godere di uno splendido panorama sul mare e le montagne della Costiera Amalfitana. Notate inoltre il pozzo, dove Wagner vi intravide il suo “magico giardino incantato di Klingsor”.

La cappella poi ospita durante tutto l’anno mostre d’arte importanti, anche di arte moderna. Infine, il meraviglioso belvedere: un giardino che si affaccia verso oriente e che offre un bellissimo panorama su tutta la costiera.

È a Sir Francis Nevile Reid, illuminato proprietario della villa, tra il XIX e il XX secolo, che si deve il giardino che colpì Wagner e grazie al quale Ravello si riscoprì “città della musica”.

Attratto dal clima mite e dalla bellezza del luogo Nevile Reid elesse Villa Rufolo a sua dimora estiva impreziosendola di una ricchissima varietà di piante esotiche. I giardini del belvedere, insieme al chiostro, sono diventate alcune delle icone di Ravello.

Villa Cimbrone 

Villa Cimbrone
Villa Cimbrone

Al pari di Villa Rufolo, anche Villa Cimbrone è un palazzo storico dalla bellezza senza tempo che oggi ospita un prestigioso hotel di charme.

È una villa patrizia del XII secolo, che la famiglia Vuilleumier, di antica tradizione alberghiera, continua a preservare oggi nel rispetto e nella conservazione degli elementi architettonici e decorativi originali.

Situata all’interno di un magnifico parco secolare di 6 ettari, Villa Cimbrone è stata rifugio di famosi uomini della politica e dell’aristocrazia, fonte d’ispirazione per molti artisti, diventando il punto di incontro tra gli inglesi della Costiera Amalfitana e il famoso circolo londinese di Bloomsbury.

Nel corso degli anni la villa ha ospitato molti nomi illustri dell’arte e della scienza, da Foster a D.H. Lawrence, da Strachey a Keynes, da Crick a Piaget, da Eliot e Moore a Virginia Woolf, e personalità come i duchi di Kent, Churchill, Clinton, diventando perfino luogo d’incontro delle fughe d’amore di Greta Garbo e Leopold Stokoswky.

Oggi la villa è aperto chiaramente solo agli ospiti dell’albergo ma i giardini sono accessibili a tutti in qualsiasi periodo dell’anno. I magnifici giardini di villa Cimbrone custodiscono i “fiori più belli che si possano immaginare”.

In gran parte ridisegnati all’inizio del XX secolo, con il prezioso contributo del progettista di giardini, oltre che romanziere e poeta inglese Vita Sackville-West, i giardini sono considerati tra i più importanti esempi di paesaggio inglese e di cultura botanica nel sud dell’Europa.

Al loro interno vedrete l’ombroso Viale dell’Immenso, realizzato nei primi decenni del XVII secolo e coperto per la sua parte iniziale da un fitto pergolato di glicine.

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A seguire, il Terrazzo dell’Infinito, uno spettacolare balcone naturale, costituito da busti marmorei settecenteschi. Il panorama che si staglia davanti abbraccia i monti cilentani fino alla punta di Licosa, sul mare scintillante della Costa di Amalfi.

Di fronte a tanta bellezza, tra profumo di limoni, frutta e ginestre vi dimenticherete del tempo. Villa Cimbrone si trova a circa 10 minuti dal centro storico di Ravello ed è raggiungibile solo a piedi attraverso una stradina panoramica.  

Auditorium Oscar Niemeyer 

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Auditorium Oscar Niemeyer

Nei pressi di Villa Rufolo si trova l‘Auditorium Oscar Niemeyer, una conchiglia sul mare.

È un’enorme struttura bianca, solare e curvilinea come l’intera Costiera Amalfitana in cui l’edificio si inserisce, senza imporsi.

All’auditorium si accede da una piazza oblunga che consente di godere anche lo strepitoso panorama. La perfezione acustica è agevolata dalla sua forma concava che evoca la perfetta cassa armonica di un mandolino o un elmo medievale, alludendo alle radici storiche di Ravello.

Il paesaggio resta godibile attraverso l’ampia vetrata di accesso e l’oblò dietro l’orchestra.

Nella sala, i 406 posti a sedere sfruttano il declivio naturale del terreno e sono protetti da una cupola, mentre l’orchestra e il foyer sporgono arditamente nel vuoto senza sostegni.

Visto dall’esterno, l’auditorium si presenta come una linea curva che si dice rappresenti una figura femminile distesa su di un lato. Oggi, l’Auditorium Oscar Niemeyer ospita alcune manifestazioni del famoso Ravello Festival. 

Il Duomo di Ravello e i suoi musei

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Il Duomo di Ravello dedicato a Santa Maria Assunta è una delle cattedrali più antiche d’Italia, la sua prima costruzione risale al 1086.

È una basilica di derivazione benedettino-cassinese, con tre navate divise da enormi colonne ed un transetto sopraelevato per la presenza della cripta sotterranea.

Dopo diverse modifiche subite nel corso del tempo, oggi il Duomo presenta, nella navata centrale due magnifici amboni, l’Ambone del Vangelo di Nicola di Bartolomeo di Foggia, ad intarsi marmorei, e un altro che rappresenta la storia del profeta Giona.

A sinistra del presbiterio, si trova una cappella seicentesca, all’interno della quale è custodita l’ampolla con il sangue di San Pantaleone che, come quello di S. Gennaro, si liquefà a cadenza annuale. Il Duomo, inoltre, ospita due musei.

Il Museo dell’Opera, situato nella cripta della chiesa, raccoglie urne cinerarie romane, reliquiari della prima epoca cristiana e la collezione delle icone di San Pantaleone.

Invece dalla navata sinistra del Duomo si accede alla Pinacoteca d’Arte Medievale e Moderna che presenta dipinti dal XVI al XIX secolo provenienti dalle cappelle del Duomo o dalle chiese vicine, tra cui opere di Francesco Messina, Giovanni Filippo Criscuolo e Valerio Pilon.

Dalla Pinacoteca, infine, si accede alla raccolta d’arte contemporanea allestita nella Via Tecta. 

Museo del corallo

Il Museo del corallo è un omaggio alla merce più preziosa che passava da Ravello. Per più di cinque secoli, in genere agli inizi del mese di aprile, i porti più attivi della Sicilia, della Campania, della Liguria, della Provenza e dell’Africa settentrionale, si animarono per l’intensificazione della pesca del corallo.

II Museo del Corallo nasce nel 1986 dalla volontà di Giorgio Filocamo di voler custodire il prezioso bagaglio di oggetti antichi e di pregio tramandatogli dalla sua famiglia, che è stata la radice della sua grande vocazione di corallaro.

Dalla famiglia di origini siculo-napoletane Giorgio Filocamo ha imparato a lavorare il corallo che oggi vedrete esposto al museo. 

Il centro storico di Ravello 

Ravello
Ravello

Il borgo di Ravello è stato riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco, quindi perdetevi tra vicoli e viuzze del centro storico tra botteghe di artigiani della ceramica, storici caffè e antiche ville.

Dopo aver visitato il Duomo e i suoi musei, raggiungete Villa Episcopio, un palazzo del XII secolo che fungeva da residenza vescovile.

Oggi è in corso di ristrutturazione, ma osservate dall’esterno quella che per molti anni servì da hotel e poi da villa privata, dove soggiornarono ospiti illustri come André Gide, E.M. Forster e Jackie Kennedy. Inoltre, fu qui che il re Vittorio Emanuele III abdicò in favore del figlio. 

Andate poi alla ricerca delle altre antiche ville di Ravello che sono state trasformate in hotel di lusso, come Villa Fraulo, un tempo proprietà della famiglia Cortese.

Dietro Villa Fraulo vedrete poi Palazzo Confalone dell’XI secolo, oggi conosciuto come Hotel Palumbo. Dalla sua apertura come hotel nel 1875, il Palumbo ha attratto una lunga lista di ospiti prestigiosi, tra cui Federico Fellini, Truman Capote, Edvard Grieg, Richard Wagner e Tennessee Williams.

L’hotel, inoltre, fece da set per il film Beat the Devil, che fu girato nel 1953 con Humphrey Bogart e Gina Lollobrigida. Proprio al di là dell’Hotel Palumbo notate il piccolo parco con un belvedere che offre una meravigliosa vista della Costiera Amalfitana.

Nel centro di Ravello poi troverete il Palazzo Sasso, una villa del XII che fu acquistata dalla famiglia Sasso nel 1710, l’Hotel Caruso Belvedere, un antico palazzo del XI secolo che nel 1893 fu convertito in Pensione Belvedere da Pantaleone Caruso, proprietario di un vigneto locale, e Villa La Rondinaia, dei primi del XX secolo, luogo di ritrovo di molti scrittori inglesi e statunitensi, tra cui Gore Vidal che ne è stato anche proprietario. 

Di fronte l’Hotel Caruso Belvedere troverete una delle chiese più antiche di Ravello. San Giovanni del Toro fu costruita, infatti, nell’XI secolo da un mercante benestante che viveva nelle vicinanze. La chiesa è meglio conosciuta per il suo pulpito, che contiene raffigurazioni di Giona e la Balena, il mosaico moresco che ispirò il famoso artista olandese Maurits Cornelis Escher.

Così arrivate nella Piazza Fontana Moresca, che prende il nome appunto da un’antica fontana in stile moresco, con un toro e un leone alato.

Se poi vi incamminate lungo il marciapiede adiacente il Viale Parco della Rimembranza ritornerete nel centro di Ravello. A metà strada vedrete poi Santa Maria a Gradillo, una chiesa di origine romaniche dall’influenza moresca che risale al XII secolo. Un sentiero vi riporterà poi in Piazza Duomo.  

Dintorni di Ravello 

Costiera Amalfitana
Costiera Amalfitana

Alle porte di Ravello resistono ancora alcune costruzioni erette con lo scopo di difendere il borgo.

Tra queste ci sono le antiche mura di cinta della città, rafforzate sotto Carlo d’Angiò, i resti del Castello di Fratta del 1200 e i pochi resti del Castello di Montalto, situato tra Ravello e Tramonti.

Notevole anche la Torre dello Scarpariello o Ficarola, una torre di guardia costruita per resistere agli assalti dei pirati nel periodo del cosiddetto Risorgimento Meridionale. 

A poca distanza dal centro si trova anche l’affascinante santuario dei Santi Cosma e Damiano, costruito sul sito di un precedente edificio religioso e dedicato a due santi molto venerati in Campania, poiché furono tra i primi a curare i malati nel 300 d.C. senza chiedere nulla in cambio.

Ogni anno migliaia di fedeli accorrono al santuario arroccato sotto la rupe del monte Cimbrone, raffigurata più volte da Maurits Cornelis Escher nel 1932.

Ancora oggi il santuario è raggiungibile solo a piedi, ma la fatica della salita sarà ripagata da una vista sensazionale sul golfo di Salerno. 

Spiaggia di Castiglione di Ravello 

Poco distante dal paese di Ravello, si trova la spiaggia di Castiglione, incantevole e poco conosciuta rispetto alle altre spiagge della Costiera.

Potrete accedervi tramite la scalinata che scende dalla strada statale, poco prima dello svincolo per Ravello, o a piedi attraverso i sentieri panoramici che partono da Atrani e Ravello. 

La spiaggia è circondata dalla scogliera e da bellezze architettoniche come i palazzi nobiliari del borgo e la chiesa della Maddalena di Atrani.

Al centro si trova uno stabilimento balneare, mentre ai due lati l’accesso è libero. L’unico inconveniente di questa spiaggia è che, essendo incastonata tra speroni di roccia, è molto spesso all’ombra, fin dalle prime ore del pomeriggio.

Però vale la pena andarci per un tuffo nelle sue acque pulite e cristalline, ma subito profonde, quindi non adatte ai bambini. 

Ravello in un giorno 

  • Villa Rufolo
  • Villa Cimbrone
  • Auditorium Oscar Niemeyer 
  • Centro storico di Ravello
  • Duomo di Ravello
  • Santuario dei santi Cosma e Damiano

Mangiare a Ravello 

Concedetevi una sosta per assaporare le specialità enogastronomiche di Ravello e della Costiera Amalfitana.

Prima tra tutte le delizie, i limoni, diventati simbolo della Costiera, disseminata di limoneti fin dall’XI secolo.

Il limone è dunque l’elisir che arricchisce i tanti piatti a base di pesce o i primi come il risotto al limone. Dal prezioso frutto si ottiene inoltre il limoncello, la cui paternità viene contesa tra Sorrento, Amalfi e Capri, ognuno depositario della propria ricetta.

Tra le altre specialità consigliamo di assaggiare le alici di Cetara, il coniglio all’Ischitana, gli ndunderi di Minori (specie di gnocchi conditi con pomodoro fresco), gli scialatielli all’amalfitana (pasta tipica lunga con frutti di mare e pomodorino), totani e patate alla praianese.

Da non perdere tra i dolci, la torta caprese, la pasta di mandorle, i dolci di Sal De Riso che ha la sua pasticceria a Minori, e le delizie di Pansa, la storica pasticceria di Amalfi fondata nel 1830.

Tra i tanti ristoranti di Ravello dove assaggiare queste prelibatezze consigliamo la trattoria Cumpà Cosimo, a pochi passi dal Duomo, il ristorante l’Antica Cartiera con terrazza vista mare oppure i tanti ristoranti stellati nelle storiche ville, tra cui Il Flauto di Pan, situato nell’incantevole scenario di Villa Cimbrone. 

Dormire a Ravello 

Ravello offre la possibilità di soggiornare in meravigliosi hotel affacciati sul golfo di Salerno e immersi nella natura della Costiera Amalfitana.

La storica Villa Cimbrone è chiaramente l’ideale per una vacanza a Ravello, nello stesso hotel dove si incontravano Greta Garbo e Leopold Stokowski.

Altrimenti nel centro storico di Ravello si trova l’Hotel Garden Ravello scelto anche da Jacqueline Kennedy nel 1960, oppure prenotate in una delle storiche ville oggi trasformate in eleganti hotel sopracitati come il Belmond Hotel Caruso. Se non avete bisogno di tanti sfarzi e lussi, prenotate uno dei tanti b&b di Ravello. 

Quando andare a Ravello 

Il momento migliore per visitare Ravello è l’inizio della primavera per poter ammirare le bellezze dell’antico borgo della Costiera Amalfitana senza il caldo eccessivo e la folla di turisti che si concentrano nei mesi estivi.

L’estate però è l’occasione di assistere a uno dei prestigiosi concerti di musica classica del famoso Ravello Festival che porta ogni anno nel borgo artisti di fama internazionale. 

Mappa e cartina

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