Nintendo è sinonimo stesso di videogioco. È da quel lontano 1981, anno in cui il leggendario Donkey Kong invase le sale giochi di tutto il mondo, che la casa di Kyoto scrive la storia del gaming con console e capolavori che toccano ogni volta nuove vette di creatività e divertimento. Proprio per questo elencare quali sono le opere più significative mai realizzate dalla Grande N è un’impresa a dir poco titanica: troppi i nomi che meriterebbero la menzione, tantissime le perle che rimangono fuori.
Ma in precedenza abbiamo provato a citare i principali giochi che hanno fatto la storia di PlayStation, così come anche i giochi più importanti della storia Xbox: adesso è il turno di Nintendo, un titolo per ogni singola console casalinga e portatile uscita dalle fucine di Kyoto.
E la selezione non è legata solo a un discorso di qualità, ma trovano spazio anche e soprattutto i titoli più significativi per ciascuna piattaforma, quelli che hanno innovato e rivoluzionato, quelli che hanno offerto un nuovo modo di intendere i videogiochi e quelli divenuti fonte d’ispirazione per sviluppatori di tutto il mondo. Anche così la scelta è stata estremamente difficile, ma voi potete venire in nostro aiuto citando quali ritenete siano le esperienze più importanti targate Nintendo.
NES – Super Mario Bros. 3
Non poteva che esserci lui in questo caso. Il simbolo per eccellenza del NES, forse ancora più del già leggendario Super Mario Bros. originale. Con il terzo episodio Nintendo firma uno dei suoi più grandi capolavori che ha dettato le linee guida su come va realizzato un platform di qualità.
Level design stratosferico, impegnativo al punto giusto, meccaniche originali (la trasformazione in procione è ancora oggi tra le migliori del franchise) e profilo audiovisivo di grande efficaciA: Super Mario Bros. 3 è un’esperienza rimasta nel cuore di qualsiasi patito della Grande N.
Super Nintendo – The Legend of Zelda A Link to the Past
Con il Super Nintendo la compagnia di Kyoto raggiunge nuove vette di creatività. Tanti i classici pubblicati nel corso del tempo, da Super Mario World a Super Metroid, da F-Zero a Star Fox e senza dimenticare l’intramontabile Donkey Kong Country di Rare, scegliere un solo titolo in questa circostanza è veramente complicato.
Tra tutti, però, è The Legend of Zelda A Link to the Past il prodotto che viene in mente quando si parla del gioco più rappresentativo dell’epoca SNES. A Link to the Past ci ha regalato un viaggo indimenticabile, ed è diventato uno degli esponenti più luminosi del genere di riferimento. Senza A Link to the Past forse i giochi d’avventura per come li conosciamo oggi non esisterebbero.
Nintendo 64 – Super Mario 64
Super Mario abbracciò le tre dimensioni, e fu rivoluzione. Il lancio del Nintendo 64 venne accompagnato da un capolavoro capace di scrivere una pagina fondamentale per la storia del medium: Super Mario 64
Vedere l’idraulico girovagare in mondi interamente tridimensionali fu sufficiente per lasciare senza parole i giocatori, consapevoli di essere davanti a un qualcosa di unico e irripetibile. Una Nintendo al massimo della sua forma, dimostrata in quegli anni anche con l’altrettanto immenso The Legend of Zelda Ocarina of Time.
GameCube – Metroid Prime
Ci si domanda spesso se il GameCube sia stato un successo o fallimento. La console cubica non ottenne grandi risultati commerciali restando dietro a PlayStation 2 e l’originale Xbox, tuttavia ha anche ospitato produzioni di valore che si sono imposte tra le migliori della loro generazione, a cominciare da Metroid Prime.
La prima avventura interamente 3D di Samus Aran fece storia, dimostrando una profondità e una qualità impensabili fino al suo arrivo. Giocabilità stellare e comparto audiovisivo superlativo, Metroid Prime è epicità allo stato puro: valeva la pena possedere un GameCube anche solo per provarlo.
Wii – Wii Sports
Wii ha offerto agli appassionati alcune opere di inestimabile valore come i due Super Mario Galaxy, The Legend of Zelda Skyward Sword o Xenoblade Chronicles. Tuttavia l’innovativa console nasceva con uno scopo ben preciso: attirare l’attenzione di un pubblico casual composto da famiglie e dai più giovani. Obiettivo pienamente raggiunto dato l’enorme successo riscosso dalla piattaforma.
E se si parla di Wii è impossibile non citare Wii Sports, che racchiude al 100% l’essenza della console. E complice l’essere stato venduto in bundle con la macchina, il titolo è divenuto il gioco Nintendo più venduto di sempre. Volenti o nolenti, dunque, stiamo parlando di un simbolo della storia videoludica.
Wii U – Mario Kart 8
Wii U è stata una delle console più sfortunate di sempre, un pesante flop commerciale che nel corso del suo ciclo vitale ha a malapena superato le 13 milioni di unità. I grandi giochi non sono comunque mancati: Mario Kart 8 è probabilmente il nome meritevole di menzione, non solo per la sua effettiva bellezza ma anche per i notevoli risultati commerciali ottenuti su un sistema di così scarso successo. solo su Wii U, infatti, ha piazzato la bellezza di 8,46 milioni di copie
La larga maggioranza dei possessori di Wii U aveva anche Mario Kart 8, e se le vendite della console fossero state più consistenti è altamente probabile che anche il racing game avrebbe ottenuto numeri ancora più impressionanti, esattamente come successo anni dopo con Mario Kart 8 Deluxe su Nintendo Switch (qui la recensione di Mario Kart 8 Deluxe).
Nintendo Switch – Animal Crossing New Horizons
Nintendo Switch ha offerto la sua bella dose di classici: che si tratti di Super Mario Odyssey, di The Legend of Zelda Tears of the Kingdom (qui la recensione di The Legend of Zelda Tears of the Kingdom), di Super Smash Bros. Ultimate o di Xenoblade Chronicles 3 giusto per fare qualche grande nome, ci sono motivi a sufficienza per avere la console ibrida a casa propria. In sede però vogliamo dar spazio ad Animal Crossing New Horizons, giunto in un momento davvero particolare per il mondo intero, nel pieno dei lockdown per contenere la pandemia.
I giocatori erano costretti a restare in casa e New Horizons ha permesso loro di continuare a sentirsi vicini in un momento in cui era necessario stare lontani, condividendo quotidianità e avventure in un’isola virtuale piena di sorprese. Non siamo solo davanti al miglior Animal Crossing di sempre, ma anche a uno dei titoli più importanti nel ciclo vitale di Nintendo Switch.
Game Boy – Tetris
Verrebbe automatico citare Pokémon Rosso e Verde (ma anche Blu in occidente) come opera più simbolica del Game Boy, ma il leggendario mattone grigio ha anche ospitato quella che si potrebbe definire la versione più celebre di uno dei più importanti videogame della storia.
Tetris è conosciuto anche chi non ha mai sfiorato un videogioco in vita sua: il più avvincente puzzle game di sempre, riproposto in decine di versioni e varianti, ha trovato la sua massima espressione sul piccolo schermo del Game Boy regalando tanto divertimento con la sua formula ludica tanto semplice quanto geniale.
Game Boy Color – Pokémon Oro, Argento e Cristallo
Tetris a parte, resta comunque innegabile che Pokémon sia il più grande fenomeno esploso attraverso le iconiche console portatili della Grande N. E se l’enorme successo dei giochi di prima generazione già non bastava, con i successivi Pokémon Oro e Argento pensati per Game Boy Color si raggiungono nuove, incredibili vette qualitative.
Al momento del loro esordio sul mercato occidentale la Pokémania aveva già preso piede a livello globale, e ritrovarsi tra le mani un seguito ancora più grande e più bello da vedere grazie ai colori è stato sufficiente per far impazzire gli appassionati di tutto il mondo. La successiva versione Cristallo, proposta in esclusiva GBC al contrario delle altre due versioni compatibili anche con il normale GB è stata la proverbiale ciliegina sulla torta.
Game Boy Advance – Metroid Fusion
Quella del Game Boy Advance è una storia un po’ particolare. Nonostante un parco titoli decisamente ampio, molte delle sue produzioni più popolari sono porting dell’epoca SNES talvolta arricchiti con nuovi contenuti, sempre bellissimi ma appunto non originali. Basti pensare che su GBA non c’è stato spazio per nessuna avventura platform inedita di Super Mario, con la serie di Super Mario Advance incentrata sui precedenti viaggi dell’idraulico baffuto.
In ogni caso Nintendo è riuscita comunque a lasciare un segno indelebile su GBA grazie a un titolo in particolare: Metroid Fusion. Quarto capitolo della serie bidimensionale con protagonista Samus Aran ha stupito per le le sue atmosfere claustrofobiche e angoscianti, con la nostra eroina braccata dal temibile inseguitore SAX capace di portare la tensione alle stelle. Con un level design da applausi, Metroid Fusion non può assolutamente mancare nella collezione di un fan del GBA che si rispetti.
Nintendo DS – Nintendogs
Doppio schermo, touch screen e microfono: Nintendo DS cambiò il modo di intendere le console portatili della casa di Kyoto attuando una piccola ma significativa rivoluzione.
Nintendogs, celebre pet simulator che sfruttava al massimo tutte le caratteristiche più peculiari della console, offriva un modo del tutto originale di giocare e accudire i cuccioli virtuali. Non a caso è stato il secondo titolo più venduto di sempre su DS, dietro al solo New Super Mario Bros.
Nintendo 3DS – Fire Emblem Awakening
L’effetto 3D non ha avuto magari lo stesso impatto delle innovazioni tecnologiche del DS, ma in ogni caso Nintendo 3DS ha comunque offerto la sua ampia dose di prodotti imperdibili. Fire Emblem Awakening in particolare merita la citazione: oltre ad essere un gioco eccellente di suo, l’RPG strategico ha sdoganato a livello globale il franchise di Fire Emblem che fino a quel momento aveva faticato ad imporsi oltre i confini nipponici.
Ci è riuscito sia grazie ad alcune semplificazioni delle meccaniche, sia per una qualità di missioni, storia e caratterizzazione dei personaggi degna dei migliori episodi della serie.
Bonus – il Virtual Boy e Wario Land
Ci sarebbe ancora una console Nintendo mancante all’appello, la pecora nera di tutto il lotto e dimenticata dai più. Ma il Virtual Boy è effettivamente esistito e, sì, è la peggior piattaforma mai creata dalla casa di Kyoto, flop commerciale durato sul mercato a malapena un anno. Pochissimi i giochi prodotti, ancora meno quelli di qualità, ma se c’è un nome che merita di essere salvato è Virtual Boy Wario Land.
Avventura in solitaria di Wario, ripropone tutto ciò che ha reso grande il classico omonimo per Game Boy rivelandosi avvincente anche con tutte le limitazioni dell’hardware su cui gira.