Il ciclo vitale di Nintendo Switch è ormai agli sgoccioli ma il colosso nipponico non sembra avere intenzione di rallentare la sua eccezionale produzione di esclusive, recentemente composta in prevalenza da grandi riedizioni di autentiche perle del suo glorioso passato. Da quel caveau di gemme preziose che era la ludoteca di GameCube arriva Paper Mario – Il Portale Millenario.
Sviluppato dal leggendario studio giapponese Intelligent Systems, artefice di alcune delle serie di maggior successo in seno alla Grande N come Fire Emblem, WarioWare e Advance Wars, il brand di Paper Mario rappresenta la discendenza diretta di Super Mario RPG: The Legend of the Seven Stars, una sorta di sequel spirituale che ne eredita la declinazione ruolistica e la espande sotto pressoché ogni punto di vista, pur adottando uno stile visivo del tutto originale. Abbiamo provato le prime ore di questo importante progetto di restauro di uno dei più amati esponenti della libreria del Cubo e siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni preliminari.
Benvenuti a Fannullopoli
Laddove il suo illustre predecessore, Super Mario RPG, poteva contare su una scrittura quantomai lineare, volta semplicemente a dare ai giocatori il pretesto per lanciarsi in una nuova odissea dell’eroe in salopette, Paper Mario – Il Portale Millenario vanta una trama ben più articolata e ricca di colpi di scena. Nel prologo dell’avventura, infatti, ci viene narrata la storia di un antico reame senza nome che sorgeva sulle rive dell’oceano e che, a causa di un devastante cataclisma, è sprofondato nelle viscere della terra ed è stato in larga parte cancellato dalle pagine della storia.
Al suo posto, svariate centinaia di anni dopo, è stata eretta Fannullopoli, una quieta cittadina portuale che, si dice, nasconda un tesoro dal valore inestimabile. È proprio qui che incontriamo l’iconica Principessa Peach la quale, nel corso di uno dei suoi viaggi, si imbatte in una figura enigmatica che le propone di aprire un misterioso scrigno. Dopo aver accettato ed essere entrata in possesso della Mappa Magica, fondamentale per raggiungere l’ubicazione del mitico tesoro, la bionda regnante viene rapita (nemmeno a dirlo) e condotta al cospetto del malefico Giustignardo e la sua banda di alieni noti con il nome di Incrociati. Poco prima di essere portata via, però la Principessa riesce a spedire una lettera a Mario con allegata la preziosa Mappa e lo invita a raggiungerla presso questo peculiare paesino marittimo. Una volta giunto sul posto e appurata l’ennesima scomparsa dell’amata Peach, il prode (ex) idraulico italiano si mette sulle sue tracce, tentando di risolvere l’enigma della Mappa Magica con la collaborazione di alcuni personaggi inediti come la audace Goombella e il saggio dottor Goombastein. Ben presto, dunque, Mario e i suoi nuovi amici dovranno imbarcarsi per un tortuoso viaggio alla ricerca delle fantomatiche Gemme Stella che, secondo la leggenda, consentiranno di rompere il sigillo al Portale Millenario, un imponente varco che giace da secoli nelle profondità di Fannullopoli.
Sebbene si stia parlando di un titolo con ben vent’anni di storia sulle spalle che, almeno per quanto visto finora, non sembra aver subito modifiche di sorta in termini di sceneggiatura, preferiamo non addentrarci oltre nel racconto della trama per lasciare intatto il gusto della scoperta. Possiamo dirvi, però, che a dispetto dei due decenni trascorsi, l’impianto narrativo di Paper Mario – Il Portale Millenario sembra aver conservato tutto il suo fascino, merito di una scrittura un pochino più complessa rispetto alla media delle altre avventure con protagonista Super Mario e di un cast di personaggi assolutamente irresistibile.
Un po’ come accadeva in Super Mario RPG (recuperate la nostra recensione di Super Mario RPG Remake), infatti, anche i comprimari che affiancano l’eroica mascotte Nintendo nel corso di questa campagna sono graziati da un character design gradevole nonché permeati da una carica umoristica deliziosa che riuscirà a strapparvi ben più di un semplice sorriso a mezza bocca. Non sappiamo ancora se Intelligent Systems abbia deciso di ritoccare qualche risvolto della trama nella porzione più avanzata dell’avventura ma, almeno per adesso, sembra che questa operazione di remake si sia limitata a svecchiare il comparto estetico lasciando quasi del tutto invariati gli altri ingredienti della ricetta.
L’anima ruolistica di Super Mario
Sotto il profilo ludico, come accennavamo in apertura, la serie di Paper Mario propone una versione potenziata e migliorata della struttura di gioco apprezzata nel recente remake di Super Mario RPG, con qualche sostanziale novità soprattutto nelle fasi di esplorazione. A differenza del suo progenitore che adottava una telecamera isometrica per valorizzare l’avveniristico mondo di gioco simil-3D, questo capitolo di Paper Mario opta per un’impostazione tridimensionale delle ambientazioni in cui si muovono personaggi disegnati in 2D, quasi come fossero ritagliati da fogli di cartoncino.
Questa brillante intuizione ha aperto le porte a una miriade di soluzioni di gameplay capaci di infondere maggiore varietà alla pratica della navigazione degli scenari: ci sono ‘maledizioni’ che consentono a Mario di trasformarsi in un aeroplanino di carta per coprire brevi distanze in volo o di posizionarsi di lato in modo da passare attraverso strette fessure nei muri, tanto per fare degli esempi. Le abilità uniche di ciascuno dei compagni di viaggio ampliano ulteriormente il ventaglio di opzioni a disposizione dei giocatori per risolvere gli enigmi, con alleati capaci di lanciare gusci di tartaruga per attivare pulsanti altrimenti irraggiungibili o di emettere potenti soffi di vento per modificare anche radicalmente la disposizione degli oggetti nell’ambiente. La sensazione, quando si esplorano i mondi di Paper Mario – Il Portale Millenario è quella di trovarsi al cospetto di un colorato libro pop-up le cui pagine nascondono decine di segreti che attendono solo di essere scoperti.
Dimenticate, quindi, il layout estremamente guidato delle mappe di Super Mario RPG: questa iterazione di Paper Mario, pur conservando una certa linearità di fondo, include una notevole quantità di diramazioni, attività secondarie e aree segrete occultate in ogni angolo del mondo.
Anche le sequenze di battaglia, profondamente radicate nella tradizione dei giochi di ruolo a turni di stampo nipponico, fanno sfoggio di una moltitudine di preziosismi studiati appositamente per rendere più varia l’esperienza. Troviamo qui la serrata alternanza tra frangenti di attacco e difesa arricchita dalla presenza dei cosiddetti Comandi Azione, un fondamento di gameplay che impone di eseguire determinati input per moltiplicare i danni in uscita o azzerare quelli in entrata.
Per rendere l’idea, l’attacco principale di Mario, il salto, richiede la pressione del tasto A a ritmo con l’impatto sui corpi degli avversari per raddoppiarne l’efficacia mentre i colpi di martello vanno accentuati con il movimento dello stick sinistro con il giusto tempismo.
La natura dei nemici, inoltre, gioca un ruolo essenziale nella lettura delle battaglie: le creature volanti possono essere colpite solo da attacchi in salto mentre quelle dotate di corazze puntute o di corpi acuminati possono essere danneggiate solo impiegando tecniche a distanza o armi contundenti. Per questo motivo sarà necessario ponderare accuratamente quale delle nostre truppe schierare in campo, in modo da assicurarci di avere sempre un buon vantaggio rispetto ai nemici. Anche in questo caso, comunque, si tratta della medesima intelaiatura ludica che aveva reso grande l’originale Paper Mario – Il Portale Millenario, riproposta senza novità di particolare rilievo. Del resto, la formula imbastita da Intelligent Systems ben vent’anni fa risulta ancora fresca e funzionale.
Super Mario in papercraft
Arriviamo, infine, al comparto tecnico che, come di consueto, è l’aspetto della produzione che sembra aver ricevuto la maggior quantità di cure. Benché la sensazionale direzione artistica che aveva reso celebre il classico Paper Mario – il Portale Millenario per GameCube sia ancora ben visibile, è facile notare come lo studio giapponese abbia ritoccato l’atmosfera generale.
L’elemento che salta subito all’occhio è l’illuminazione dei vari ambienti che ci troveremo a setacciare: grazie al sapiente uso delle fonti di luce e delle ombreggiature nonché all’implementazione di modelli bidimensionali curatissimi dei vari personaggi, questa nuova edizione di ‘Il Portale Millenario’ presenta un setting in tutto e per tutto comparabile a un’opera di papercraft che si muove sotto ai nostri occhi.
Inoltre, l’intelligente uso della telecamera per enfatizzare l’ingresso negli edifici o il passaggio tra uno scenario e l’altro, invero già presenti nell’originale, garantiscono all’avventura un look, senza mezzi termini, incantevole. Le musiche, dal canto loro, sono state completamente riarrangiate ma il gioco permette, tramite l’acquisto di un oggetto gratuito in uno dei negozi ingame, di riprodurre anche l’accompagnamento musicale saggiato su GameCube del 2004.