La posta di Gramellini: «Ho dato un ultimatum al mio partner che non si sgancia dalla ex. Rimarrò sola?»

«Lui non vuole prendere una casa in affitto per noi e finalmente sganciarsi dall’ex moglie che lo ricatta». Il punto essenziale è che (per fortuna) tu non dipendi dal tuo fidanzato«Lui non vuole prendere una casa in affitto per noi e finalmente sganciarsi dal…

diMassimo Gramellini

«Non vuole prendere una casa in affitto per noi e finalmente sganciarsi dall’ex moglie che lo ricatta», scrive una lettrice a Gramellini. Che risponde:il punto essenziale è che (per fortuna) tu non dipendi dal tuo fidanzato

Caro Massimo,
mi chiedo spesso se le storie raccontate in questa pagina siano sincere. Dopo una lunga riflessione mi sono detta di sì, perché l’anonimato ci rende visibili e invisibili, senza tempo e senza luogo e pertanto puri, sinceri nel raccontare di noi. Dopo un matrimonio durato 25 anni, ho chiuso la relazione con grande sofferenza, nella consapevolezza che amavo un’idea, un sogno, ma non la persona che avevo davanti a me… A un anno di distanza dalla separazione, mi innamorai improvvisamente di un vedovo… Le persone giuste al momento sbagliato… Dopo due mesi la relazione non decollò, un dolore devastante… Passarono cinque anni e comparve nella mia vita un nuovo amore, che continua ormai da tre anni, un periodo sufficientemente lungo per sentire che ci sono quel dialogo e quell’intesa che creano affinità. Un riconoscersi simili e amorevoli nel prendersi cura l’uno dell’altra. Ma non viviamo nella stessa città e i chilometri di distanza sono molti. Quando lui viene da me, vive a casa mia. Ma quando vado io a trovarlo non vivo da lui, perché non ha una casa sua, abita nell’appartamento che l’ex moglie gli ha dato, ma dove gli ha espressamente chiesto che io non mettessi piede. Ogni anno è un procrastinare la scelta di un affitto indipendente, perché si è preso degli impegni familiari economici che vuole rispettare a tutti i costi, a discapito anche di un nostro noi. Oggi ho messo un ultimatum: se entro settembre le cose non si saranno sbloccate e non avrà trovato un affitto adeguato che ci permetta di vivere anche da lui, chiuderò il rapporto. Ho quasi 60 anni e so che con molta probabilità rimarrò sola. Ma non provo più quell’angoscia di non sapere cosa fare senza di lui che provai nel lasciare mio marito, e neppure quel vuoto di non valere abbastanza per lui quando mi lasciò il vedovo. Oggi provo un grande affetto per me, per essere capace di fare una scelta nell’ascolto dei miei sentimenti e anche di quelli dell’altro. So che i prossimi mesi con lui saranno bellissimi, non voglio rovinare neppure un giorno. Ma che valore hanno il mio tempo e la mia anima offerta a un uomo che non ha la comprensione di accoglierla come un dono?
Barbara

Cara Barbara, 
anch’io penso che l’anonimato o lo pseudonimo siano la migliore garanzia della sincerità delle lettere.
Non della loro oggettività, però, dal momento che si tratta di versioni di parte, e della parte che soffre. Pure nella tua storia sarebbe interessante sentire l’altra campana. Il suo ancorarsi alla casa propiziatagli dall’ex moglie può essere infatti letto in due modi. Uno è quello in cui lo leggi tu: una prova della sua mancata volontà di sganciare con il passato, un segnale di debolezza, di dipendenza e, alla fin fine, di scarso amore nei tuoi confronti, perché dovrebbe comprendere quanto ti fa soffrire il non poter andare nel suo appartamento a causa di un veto esplicito posto dalla ex. (A proposito: ma se tu ci andassi, la signora come farebbe a scoprirlo? Ha forse messo delle telecamere nascoste in bagno o ha assoldato un vicino di pianerottolo perché gli faccia da spia?)
Però può darsi che il tuo fidanzato ci darebbe una lettura assai diversa della situazione, esaltando il sacrificio che sta facendo per onorare degli impegni contratti in passato (mutui, alimenti). E, in un mondo pieno di persone che quei patti spesso li tradiscono, il suo comportamento gli assegnerebbe una patente di affidabilità e nobiltà d’animo. Prova a immaginare se lui smettesse di pagare i debiti per dirottare quei soldi sull’affitto del vostro nido d’amore: lì per lì il tuo orgoglio ne sarebbe compiaciuto, ma alla lunga non ti assalirebbe il dubbio che, come ha tradito un impegno preso con altri, un domani potrebbe fare lo stesso con te?
Parlo per ipotesi perché non sono in condizione di conoscere la realtà delle cose. Magari lui si è inventato mutui e alimenti soltanto per tenere a bada le tue richieste immobiliari e in quel caso sarebbe invece il peggiore degli uomini. Ma voglio pensare bene e soprattutto inquadrare meglio il tuo perentorio ultimatum. Mi sembra che tu abbia colto il punto essenziale: metterlo di fronte a un aut-aut è la dimostrazione che non dipendi da lui, al punto da avere addirittura preso in considerazione la possibilità di perderlo. E di solito, in amore e non solo, chi non ha paura di perdere alla fine vince.

Questa è la rubrica della posta del cuore curata per «7 » da Massimo Gramellini. Il 7 di Cuori è la carta che indica la seconda possibilità, l’occasione che si ripresenta, l’opportunità di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricominciare, a partire alla riscossa, accettando e assecondando il cambiamento. 
In quale direzione? Vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it 

28 aprile 2024

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