Nel regno animale, ci sono creature che suscitano stupore e fascino ma nessuno (forse) quanto lo scarafaggio. Questi insetti, considerati con disgusto, celano in realtà straordinarie capacità di sopravvivenza. Una delle più incredibili è la loro abilità di sopravvivere dopo la decapitazione per un’intera settimana.
Tale fenomeno, che potrebbe sembrare frutto di fantasia, trova in realtà solide spiegazioni nella loro biologia ed evoluzione. La chiave della sopravvivenza degli scarafaggi risiede nel loro peculiare sistema circolatorio. A differenza degli esseri umani, con un cuore che pompa sangue attraverso una rete di vasi chiusi, questi insetti ne possiedono uno aperto. L’emolinfa, equivalente del sangue, scorre liberamente nel corpo, spinta da un semplice cuore tubulare. In caso di decapitazione, i vasi sanguigni si sigillano rapidamente grazie alla coagulazione, evitando così emorragie fatali.
Un altro adattamento cruciale per la sopravvivenza degli scarafaggi decapitati è il loro sistema respiratorio. Mentre noi esseri umani respiriamo attraverso naso e bocca, gli scarafaggi utilizzano una serie di minuscoli fori chiamati spiracoli, distribuiti lungo i fianchi del loro corpo. Questi sono collegati a un intricato sistema di trachee che diffondono l’ossigeno direttamente ai tessuti. Pertanto, anche senza testa continuano a respirare autonomamente.
La resilienza degli scarafaggi è ulteriormente rafforzata dalla particolare struttura del loro sistema nervoso. Questi insetti possiedono un ganglio toracico, ovvero un gruppo di nervi situato nel torace, in grado di controllare molteplici funzioni motorie. Grazie a questo “cervello diffuso“, gli scarafaggi decapitati mantengono la capacità di muoversi e reagire agli stimoli per un considerevole lasso di tempo non avendo l’organo principale nella testa.
Infine, la straordinaria longevità degli scarafaggi senza testa è legata al loro metabolismo estremamente lento. Questi insetti possono sopravvivere per lunghi periodi senza nutrirsi, grazie alle riserve energetiche accumulate nel loro corpo. Anche se un esemplare decapitato non può più alimentarsi, le sue scorte interne gli consentono di vivere per giorni o addirittura settimane.
Come sosteneva Darwin, “Non è la forza più grande a sopravvivere, né la più intelligente, bensì quella più reattiva ai cambiamenti“, e gli scarafaggi incarnano perfettamente questo principio. Dopotutto, l’intelligenza è la capacità di adattarsi e forse questi animaletti dovrebbero essere inseriti nella lista degli animali più intelligenti del mondo.
