Dopo i fatti narrati in Hyperion, il secondo capitolo del ciclo, La caduta di di Hyperion, vede i Pellegrini arrivare alle Tombe del Tempo, che sono in procinto di tornare in fase con l’adesso.
La fine del loro viaggio non pone fine ai loro problemi: crudele e incomprensibile lo Shrike ucciderà sei di loro e solo il sopravvissuto vedrà esaudito il proprio desiderio.
Nel frattempo in tutta la galassia si sta giocando una pericolosa partita tre l’Egemonia, il Tecnonucleo, la Chiesa della Redenzione Finale e gli Ouster, che hanno una flotta ai confini del sistema di Hyperion e intendono aprirsi la strada combattendo sino al pianeta.
In questo romanzo Dan Simmons risolve alcuni degli enigmi sorti nel primo capitolo e pone le basi per lo sviluppo di questa affascinante contesa galattica.
Il libro
“Può Dio giocare con la sua stessa creatura un gioco significativo? Può, un creatore anche se limitato, giocare con la propria creatura un gioco significativo?”
È la citazione di God and Golem, Inc di Norbert Wiener che apre il secondo volume dei Canti di Hyperion di Dan Simmon, “La caduta di Hyperion”.
I sette pellegrini, che abbiamo già incontrato e imparato a conoscere in “Hyperion”, sono finalmente giunti alle Tombe del Tempo, e stanno per confrontarsi con l’apparizione dello Shrike.
La creatura semidivina fatta di metallo e lame affilare, non coscritta alle normali leggi del tempo e dello spazio, secondo il patto ucciderà tutti loro… tranne uno, a cui garantirà l’esaudimento di un desiderio.
Nel frattempo, nei cieli del pianeta si sta per combattere una battaglia campale tra le forze dell’Egemonia e gli Ouster ribelli, nomadi transgenici altamente progrediti, il tutto sotto l’occhio vigile delle IA.
Le Intelligenze Artificiali, tuttavia, non sono quello che sembrano, e in segreto sembrano favorire un loro progetto segreto…
A narrarci le vicende è un cìbrido, ovvero un essere per metà organico e per metà artificiale: l’artista Joseph Severn, che dimora all’interno del TecnoNucleo delle IA e “sogna” ciò che succede ai pellegrini grazie al suo legame speciale con un altro cìbrido, l’alter ego del poeta John Keats.
Si può paragonare l’immaginazione al sogno di Adamo: si svegliò e scoprì che era la realtà. (John Keats, quello “vero”, in una lettera a un amico.)
La caduta di Hyperion è un grande romanzo epico, che ha fatto incetta di premi, aggiudicandosi l’Hugo, il Locus e il BSFA.
L’autore
Dan Simmons (Peoria, Illinois, 1948) – Considerato uno dei massimi narratori americani di science fiction, fantasy e horror, ha vinto i premi Hugo, Nebula, Bram Stoker e Locus per ben undici volte. Tra le sue opere maggiori c’è la saga dei Canti di Hyperion, composta da Hyperion, La caduta di Hyperion, Endymion, Il risveglio di Endymion e Gli orfani di Helix.
Dan Simmons, La caduta di Hyperion (The Fall of Hyperion, 1990), traduzione di G.L. Staffilano, Mondadori, Urania Collezione 261, euro 7,90 – ebook euro 5,99.