Gaetano Pecoraro a TvBlog: “A La Cura racconteremo le eccellenze ma anche quello che non va. No-Vax? Bisogna avere fiducia nella sanità”

Gaetano Pecoraro condurrà uno speciale de Le Iene, dal titolo La Cura - Tutto ciò che devi sapere per stare meglio. L'intervista di TvBlog

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Gaetano Pecoraro condurrà uno speciale de Le Iene, dal titolo La Cura – Tutto ciò che devi sapere per stare meglio. L’intervista di TvBlog

Gaetano Pecoraro a TvBlog: “A La Cura racconteremo le eccellenze mediche ma anche quello che non va. No-Vax? Bisogna avere fiducia nella sanità”

28 Novembre 2024 16:08

Un nuovo spin-off de Le Iene interamente dedicato alla sanità: Le Iene presentano: La Cura – Tutto ciò che devi sapere per stare meglio è il titolo dello speciale che andrà in onda questa sera, giovedì 28 novembre, su Italia 1, e che vedrà Gaetano Pecoraro alla conduzione.

Frutto di sei anni di lavoro, La Cura sarà un viaggio nella sanità di oggi e di domani durante il quale verrà raccontato ciò che non funziona nel nostro paese, analizzando il sistema sanitario da nord a sud, ma anche le eccellenze italiane riguardanti la ricerca e le terapie d’avanguardia.

Pecoraro guiderà il percorso direttamente dalle sale operatorie dell’Istituto Europeo di Oncologia, accompagnato dall’oncologo e direttore del programma di Senologia allo IEO, Paolo Veronesi, e dallo psichiatra dell’Istituto Auxologico, Leonardo Mendolicchio.

TvBlog ha intervistato Gaetano Pecoraro che ci ha fornito altre anticipazioni e curiosità.

Perché questa serata non è stata inserita nel ciclo di puntate de Le Iene Inside?

Questa puntata, che di fatto è una puntata zero, ha di diverso che è frutto di 6 anni di inchieste fatte a Le Iene, con Davide Parenti, Riccardo Festinese e Alessandra Frigo. A quel punto ci siamo resi conto che il tema in sé, tutto quello che riguarda la cura e la scienza medica, avesse bisogno di un suo spazio un po’ differente. Inside ti permette di occuparti di vari aspetti della nostra società. Tutto quello che, invece, riguarda l’ambito sanitario è un mondo talmente vasto che, per parlarne approfonditamente, abbiamo voluto costruire un programma specifico. La prima parte sarà inedita e riproporremo servizi giá andati in onda con un punto di vista nuovo. La conduzione, invece, avverrà in una sala per interventi medici, unica nel suo genere in Europa, dello IEO, trasformata in uno studio.

Riguardo gli ascolti, cosa ti aspetti?

Noi speriamo che questa serata sia apprezzata dal pubblico, speriamo che piaccia. Se piace bene, se non piace me ne vado a casa! Se andrà bene, sarò contento. Questo è un “di più”. È giusto che sia il pubblico a stabilire se una cosa va bene oppure no. È un’avventura nuova. Sono sereno. L’obiettivo è offrire al pubblico uno strumento per orientarsi nel mondo complesso della medicina, non sbancare l’Auditel in una serata peraltro estremamente competitiva.

Per questa serata, vi siete ispirati a qualche prodotto o format già esistente?

È un prodotto contemporaneo. Vedendo quello che ci offre la tv, è un genere di prodotto che, secondo me, manca nella tv di oggi. Parlerà di cura e di sanità, verranno poste delle domande, con un linguaggio snello, comprensibile.

Essendo una sorta di numero zero, come mai, nel titolo, non vi siete staccati dal marchio Le Iene?

Non sfruttare il brand Le Iene sarebbe da pazzi. Parte tutto da lì e raccoglie il lavoro fatto da tanti bravi colleghi in questi anni.

“Tutto ciò che devi sapere per stare meglio” è un sottotitolo impegnativo. Questa serata sarà una sorta di vademecum per il pubblico?

Sì, proveremo a trasferire agli spettatori cosa abbiamo scoperto con i nostri occhi. Siamo andati in giro per il mondo e abbiamo raccontato quali sono le cure più innovative che ci sono a disposizione per una serie di mali comuni. Malattie che riguardano tutti noi. Ad esempio, la gente sa cosa sta avvenendo attorno ai vaccini antitumorali? All’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, stanno lavorando sul melanoma e i primi dati sono molto incoraggianti e lo sono anche per quanto riguarda il tumore al pancreas, ad esempio. Le persone sanno che, dalle nostre feci, si può arrivare ad una cura formidabile per varie patologie? Siamo andati al Gemelli di Roma per vedere da vicino il trapianto di microbiota fecale con il quale si possono curare infezioni molto gravi o si può avere un impatto anche contro la depressione, sull’autismo. La scienza sta iniziando a vedere queste cose. Parleremo di medicina estetica, scopriremo delle cure alternative al botox, al filler, come il picotage. Metteremo a confronto queste cure.

Altre anticipazioni?

Parleremo di come a Milano, al Policlinico, quindi sanità pubblica, si fanno delle operazioni sui bambini in utero, affetti da gravi patologie genetiche. Parleremo del primo farmaco a base di cellule staminali, approvato da tutte le agenzie del farmaco europee, che è stato fatto in Italia. Con questo farmaco, ad esempio, si possono curare lesioni gravissime alla cornea. Andremo inoltre negli USA, a Palo Alto, a vedere il futuro nel campo dell’Antiaging. Siamo stati alla Mayo Clinic, il più importante ospedale del mondo, e al Buck Institute, il tempio della longevità. Qui ci sono farmaci senolitici che vanno a impattare le nostre cellule senescenti, le cosiddette cellule zombie, responsabili dell’invecchiamento, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vecchiaia, fare in mondo che si possa arrivare al termine della nostra vita in salute, senza assumere farmaci. E questo può avere un grande impatto sull’economia e sulla sanità. E ancora, parleremo di una pomata che vale milioni di dollari e che ha effetti positivi su squarci importanti e ti rigenera la ferita. Parleremo di Diabete di Tipo Uno, di abuso di psicofarmaci. La scienza medica ha un ventaglio enorme di possibilità rispetto al passato. Sta a noi capire quale può essere il percorso di cura più idoneo al nostro stare e al nostro sentire. Per questo si deve essere informati. Attraverso la conoscenza si può vivere meglio. E stare in salute è anche un dovere in un paese dove la sanità è la prima voce di spesa.

Il tema è attuale: tra lo sciopero dei medici e infermieri e i dati allarmanti sulla povertà sanitaria, mi pare di capire che la messa in onda non sia casuale…

Potrei dirti di sì ma, di sanità, si parla sempre. In questi giorni, siamo stati “fortunati” dal punto di vista televisivo, ecco, siamo sul pezzo, è un tema sempre caldo. Della sanità che non funziona, ne parliamo un po’ tutti. Ma sarà interessante andare a scoprire tutte le cure innovative che abbiamo in Italia e nel mondo. Le avanguardie sono un aspetto poco conosciuto.

La puntata come sarà suddivisa? Sarà dedicato più spazio alle cose che funzionano o alle cose che non funzionano?

Rappresenteremo il nostro sistema. È doveroso raccontare le eccellenze, che ci invidiano in tutto il mondo, ma c’è anche un sanità che va a rotoli. Parleremo di liste d’attesa, di burocrazia, talmente preponderante che i pazienti, ormai, sono diventati praticamente dei numeri. Nel nostro sistema, mancano 30mila medici e 300mila infermieri, un aspetto gravissimo. Parleremo di medici gettonisti, persone che lasciano l’ospedale pubblico, lavorando molto meno e con paghe alte, come ho constatato di persona alla Cleveland Clinic, negli Emirati Arabi.

Tra le vicende che hai affrontato in questi anni, l’ingiustizia più grande che ti ha fatto arrabbiare, qual è stata?

Il divario nord-sud mi fa arrabbiare. Ho parlato per anni del disastro della sanità calabrese. Ci torneremo e ci sarà una parte nuova. Quattro anni fa, iniziai quest’inchiesta, prima della pandemia, e da quel racconto, i problemi erano già tutti a galla. Mi ricordo aziende ospedaliere pubbliche che non avevano i bilanci, un aspetto che ha un impatto diretto sulla salute, perché un ospedale senza bilanci significa che spende soldi senza sapere come. E c’era la ‘ndrangheta che ci mangiava sopra. C’era una continua manutenzione in nero, fatture pagate due-tre volte, sperpero di soldi. C’era gente che “mangiava” e scommetteva sull’insuccesso. Ho visto sale ospedaliere non a norma. Il divario c’è ancora e ci torneremo con una storia nuova. In Calabria, arrivano cose dalla Lombardia già vecchie e usate.

C’è una storia che ti ha colpito, invece?

Abbiamo affrontato storie di persone e di personaggi famosi. Abbiamo incontrato di tutto. Negli USA, dove il mondo della ricerca sulla longevità è incredibile, c’è un’economia che vale miliardi. Abbiamo incontrato un uomo, uno scienziato, alla ricerca ossessiva della longevità, che si è fatto una cura genica fai da te, praticamente un uomo geneticamente modificato! Gente che sperimenta su se stessa cure non validate: spieghiamo perché queste persone vanno oltre. E faremo vedere anche cure geniche non da fare. Tutto questo verrà accostato a ciò che fanno gli scienziati del Buck Institute.

A distanza di quattro anni, i No Vax sono ancora molto attivi sui social. Questa serata si rivolge anche a loro o bisognerebbe smettere di dar loro importanza?

È andato in onda a Le Iene, un servizio sui vaccini HPV, sul papilloma virus. La regione Puglia stava facendo un’iniziativa pregevole. Dall’HPV, possono discendere tumori gravi e ci sono 3mila morti all’anno. Dovremmo arrivare al 90% di vaccinati ma siamo appena al 30-40%. La Regione Puglia aveva fatto una legge: mettere un’autocertificazione in cui uno studente deve dimostrare di avere avuto un confronto con i sanitari sul tema dei vaccini e conoscere i pro. Questa legge è stata impugnata dal governo, da Calderoli, colui che vuole l’autonomia differenziata, e ha fatto saltare questa cosa che poteva avere un impatto positivo. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Bisogna avere fiducia nella salute.

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