Lorenzo Larini ceo Mint
Pubblicit e marketing stanno cambiando il modello in modo radicale e l’Italia, con Mint, occupa un avamposto a livello internazionale con la prima piattaforma, un’unica tecnologia, in grado di gestire e rendere pi efficienti tutti i processi dell’azienda, dal progetto della campagna, al ritorno dell’investimento. L’ingegnere informatico Lorenzo Larini un italiano d’America chiamato dal fondatore di Mint Andrea Pezzi a ricoprire il ruolo di ceo per fare della startup milanese della pubblicit — presente a New York oltre che a Londra, Parigi, Berlino e San Paolo del Brasile — un unicorno italiano, ossia una startup che raggiunge la valutazione di un miliardo di dollari.
La sfida che non ti aspetti dal manager che ha guidato Ipsos North America e Gartner…
Perch ho accettato? Per una realt piccola ma unica nel panorama mondiale questo esattamente il momento del salto dimensionale. Mint ha sviluppato una tecnologia della quale nessun altro ancora dispone. Come si dice, siamo un first mover, godiamo del vantaggio di chi si muove per primo.
Di cosa si tratta esattamente?
Di una piattaforma che utilizza un’unica tecnologia, la nostra, per l’intero processo dell’advertising ed perfettamente integrata con gli altri processi aziendali. Bisogna considerare che al momento le imprese utilizzano tecnologie diverse per ogni singolo segmento, perdendo in efficienza e, spesso, moltiplicando i costi. Nel grande comparto del marketing esistono migliaia di tecnologie.
Non teme un ecosistema come quello italiano ancora poco favorevole alle startup?
L’accelerazione sar inevitabile anche in Italia, Mint si muove gi dove il mercato dell’innovazione in fermento. Stiamo parlando di un settore di riferimento da 15 miliardi. La societ fondata da Pezzi che resta socio di riferimento e presidente cresciuta del 40% all’anno negli ultimi quatto anni e solo tra il 2022 e il 2023 i nuovi clienti sono cresciuti del 70%. Le condizioni per il successo ci sono tutte.
Ci sono novit nella governance?
S stiamo costruendo l’advisory board, nel quale siederanno figure internazionali con competenze diverse
Qualche nome?
Per ora possiamo farne uno, quello di Shelley Zalis, celebre imprenditrice americana fondatrice dell’influente The Female Quotient, l’istituzoone che promuove le quote di genere
Le aziende continueranno a far pubblicit?
Certo, gli investimenti in pubblicit stanno crescendo. iniziata del resto una nuova straordinaria era, quella della sempre maggiore personalizzazione dei contenuti .
Lei si occupato di politica, etica e tecnologia mettendo in guardia dalla manipolazione. In pubblicit diverso?
Anche in pubblicit l’etica deve essere considerata un elemento di innovazione che sta nel progetto, nel design della piattaforma.
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25 gen 2024
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