La magia delle bolle nello spettacolo di Zoppi al Biondo

Sabato 10 e domenica 11 febbraio si svolgerà al Teatro Biondo a Palermo BuBBles Revolution, lo show del palermitano Marco Zoppi e Rolanda, considerati tra i massimi bubbles artist internazionali. (ANSA)

  Sabato 10 e domenica 11 febbraio si svolgerà al Teatro Biondo a Palermo BuBBles Revolution, lo show del palermitano Marco Zoppi e Rolanda, considerati tra i massimi bubbles artist internazionali. “Quando porti la tua arte in 4 continenti ti senti cittadino del mondo, ma volevo tornare dove tutto è iniziato, dove sono nato, dove ho scoperto l’emozione dello spettacolo e dove sono andato in scena per la prima volta. Palermo è casa mia, è la mia città. Da ragazzo nel quartiere Libertà avevamo dato vita a uno spazio artistico (El Cucaracha Club) dove sperimentare e creare piccoli spettacoli.
    Sentivo di voler diventare un artista e intanto studiavo chimica all’Università di Palermo – dice Marco Zoppi – Quando scoprii il mondo affascinante delle bolle di sapone misi i miei studi di chimica al servizio dello spettacolo, studiando una formula che mi consentisse di creare bolle sempre più grandi e resistenti.
    Nel 2009 portai in scena un primo spettacolo al Teatro Crystal di Palermo, tre anni dopo mi trovai sul palcoscenico di Gardaland e poi nei teatri di tutto il mondo. L’incontro con Rolanda mi ha reso ancora più internazionale e ha portato alla nascita di Bubbles Revolution che unisce l’incanto delle bolle con il fascino seduttivo dell’illusionismo moderno”.
    A metà tra scultori d’arte e giocolieri di creazioni fantastiche i due artisti conducono il pubblico in un viaggio emozionante nel magico mondo delle bolle di sapone, una dimensione fantastica dove tutto è possibile e non esistono limiti all’immaginazione. “BuBBles Revolution non è uno spettacolo di bolle di sapone, ma è uno spettacolo con le bolle di sapone – dice Zoppi – Nello show utilizziamo le bolle non come fine, bensì come mezzo per raccontare una storia. E non intendo la storia mia e di Rolanda, ma quella di tutti noi.
    Perché è la storia di un’emozione che ci appartiene e che è tanto semplice quanto complicata da spiegare: lo stupore”.
   

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