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La spesa militare in Europa può crescere di oltre 70 miliardi di euro nel 2025
di Mara Monti
4 febbraio 2024
2′ di lettura
Le tensioni geopolitiche, le difficoltà della supply chain, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità sono alcune sfide che il settore dell’aeronautica e della difesa si trova ad affrontare dopo la crisi pandemica, secondo l’ultimo report di Deloitte. Il primo effetto è stata la crescita inaspettata del traffico aereo che ha stimolato ordini di nuovi aerei e la domanda di prodotti e servizi post-vendita. Dal settore commerciale alla difesa che registra un significativo incremento della domanda, spinta dall’inasprimento delle sfide geopolitiche e dalle relative necessità di modernizzazione degli apparati militari: nel 2023, la spesa per la difesa in Europa ha raggiunto 240 miliardi di euro (circa l’1,5% del Pil), segnando una crescita degli investimenti per l’ottavo anno consecutivo, una spesa che potrebbe crescere ulteriormente di oltre 70 miliardi di euro nel 2025, secondo la società di consulenza.
Supply chain in affanno
La continua crescita della domanda rende cruciale il tema della diversificazione, della trasparenza e della sostenibilità della supply chain, dato che l’Europa importa attualmente il 100% di minerali utili al settore come titanio, antimonio e fosforo. Sebbene i tempi di consegna di componenti chiave (semiconduttori, componenti elettroniche) e materie prime siano calati a 87 giorni ad agosto 2023 dal picco di 100 giorni del luglio 2022, i livelli pre-pandemia sono ancora lontani. Il 78% degli intervistati da Deloitte ritiene fondamentale la digitalizzazione delle operazioni lungo la catena del valore per ottenere una visione completa dei processi di approvvigionamento, produzione e consegna.
Secondo Deloitte, «le aziende del settore dovrebbero puntare sul mantenimento di riserve strategiche di materie prime o sull’acquisto in blocco dei prodotti con maggiori tempi di consegna e impegnarsi nell’esplorare nuove fonti di approvvigionamento alternative – commenta Francesco Rossi, senior partner di Deloitte -. Inoltre, le potenzialità dell’AI saranno la chiave per ottenere una visione completa dei processi di approvvigionamento, produzione e consegna».
Digitalizzazione e AI
La digitalizzazione del processo produttivo è la prossima sfida insieme all’AI applicata al settore dell’aerospazio che può contribuire a snellire le operazioni, migliorare la produttività, consentire la sincronizzazione dei dati in tempo reale oltre a semplificare i processi, ad esempio, migliorando la tecnologia relativa alla cabina di pilotaggio per la sorveglianza e il processo decisionale. A questo si aggiunge la progettazione generativa, la GenAI, applicata alla creazione di progetti efficienti dal punto di vista energetico e prodotti a basse emissioni di carbonio. «La tecnologia è la chiave per migliorare la capacità delle aziende del settore costruendo una catena di approvvigionamento più resiliente e mitigare i problemi logistici», commenta Rossi.
La sfida della sostenibilità
Soluzioni eco-compatibili sono alla base dei nuovi investimenti in sistemi con tecnologie a propulsione sostenibili (ad esempio elettrico, ibrido, a idrogeno e solare) per ridurre le emissioni di gas serra per raggiungere emissioni nette di CO2 pari a zero entro il 2050: il carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) potrebbe contribuire al 62% della mitigazione delle emissioni di carbonio, secondo la IATA. Per rispondere ai cambiamenti in corso, conclude il report, «le aziende del settore A&D dovrebbero mantenere una struttura agile, investendo sulla innovazione tecnologica per mantenere un vantaggio competitivo, migliorare i processi aziendali e operativi e attrarre i migliori talenti».
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