I BNKR44 presentano il loro Governo Punk sul palco dell’Ariston

Nati nel 2019 ma già conosciutissimi dal pubblico più “fresco”: dopo aver vinto Sanremo Giovani, a fine 2023, insieme a Clara e ai Santi Francesi, la band originaria di Villanova fa il suo debutto tra i big in gara alla 74° edizione del Festival di Sanremo. E…

Nati nel 2019 ma già conosciutissimi dal pubblico più “fresco”: dopo aver vinto Sanremo Giovani, a fine 2023, insieme a Clara e ai Santi Francesi, la band originaria di Villanova fa il suo debutto tra i big in gara alla 74° edizione del Festival di Sanremo. Eppure il palco dell’Ariston non è nuovo per loro, perché nell’edizione precedente avevamo partecipato alla serata delle cover, duettando con Sethu, sulle note di Charlie fa surf dei Baustelle.
Il gruppo, formato da Caph (Marco Vittiglio), Erin (Dario Lombardi), Fares (Pietro Serafini), Faster (Andrea Locci), JxN (Jacopo Adamo), Piccolo (Duccio Caponi) e dal direttore artistico gheray0, conta già numerosi concerti e festival all’attivo, con oltre 60 mila follower su Instagram e più di 560 mila stream mensili su Spotify. Il nome BNKR44 deriva dal giorno in cui nato il loro progetto musicale, il 4 aprile del 2019, e dal centro culturale (il Bunker) in cui si è formato.

Nonostante si siano conosciuti nella provincia di Empoli, il brano che portano a Sanremo 2024, Governo Punk, è stato composto lo scorso settembre, mentre il gruppo si trovava a Milano. Il cuore della canzone racconta la loro genesi musicale e la realtà da cui provengono: la provincia, intesa in senso più ampio, ricca di difficoltà e contraddizioni così come la generazione di cui fanno parte.

Tra i temi che ricorrono nel testo, c’è la voglia di rivalsa e di sfondare nel mondo della musica, la competizione tossica delle grandi città e un collage di riferimenti che va dai Blur ai Queen, passando per un certo gusto per le immagini punk (anche se il pezzo non è lo è!). Già, perché in questa edizione del festival non c’è solo La Sad a parlare di estetica punk, ma anche i BNKR44.

Il sogno di una vita spericolata, vista dalla provincia

La vita di un cantante, si sa, è un’odissea attraverso le contraddizioni, un viaggio tra eccessi e note dissonanti, dove il palcoscenico risplende di gloria mentre i demoni personali si nascondono nell’ombra dei riflettori.
In questo brano, i BNKR44 ci immergono nel loro mondo di band emergente, ricco di aspettative indotte e di falsi miti, raccontando la fama insaziabile di successo contrapposta a una vita dominata dai vizi.

Stamattina io mi lavo i denti col gin
Metto i soliti jeans
Sono un nomade in un attico chic
(Ma non abitavi a Beverly Hills?)

In queste poche righe c’è già tutto l’immaginario che la canzone vuole comunicare. Le notti trasgressive, l’alcol, la sensazione di sentirsi stranieri e soli in un attico chic, facendo finta di essere a Milano come a Beverly Hills.

La ricerca del successo diventa così una corsa senza fine, una competizione serrata dove ogni nota è uno statement e ogni incontro sociale è una performance, una dimostrazione di essere arrivati, finalmente; sognando abiti di alta moda, gioielli scintillanti e auto di lusso che riflettono lo splendore della fama appena conquistata.

La città e i suoi pericolosi tentacoli

In questa canzone, il riferimento è alla città di Milano in cui il gruppo ha dichiarato di essersi ispirato durante la scrittura del pezzo. I grattacieli e le boutique di lusso sono il palcoscenico su cui si svolge questo racconto musicale, dove il denaro è il re e il successo il suo devoto servitore. La gara per assicurarsi un posto nella società si annida, quindi, tra le luci abbaglianti delle discoteche alla moda e anche nei programmi televisivi, dove tutto è una competizione ma anche una maledizione, tra promesse di gloria effimera e illusioni pericolose.

Questa città sembra una maledizione
Restiamo qua, fermi a guardare
Un tramonto in televisione
Governo Punk
Questa città sembra una competizione

Dietro alla facciata lucente di una città che non dorme mai si nasconde una realtà molto più cupa. L’avidità e l’egoismo sono i principali artefici di questa insoddisfazione cantata dai BNKR44, ma anche l’idea di restare inermi rispetto a una società che non aiuta gli ultimi e che promuove un immaginario di plastica. Un luogo dove le maschere della perfezione si dissolvono sotto la luce cruda della realtà.

Un grido d’aiuto per fuggire… da se stessi

Il desiderio di liberarsi dai demoni interiori diventa un’ossessione, una forza inarrestabile. Quando raggiungiamo il limite della nostra resistenza, siamo pronti a sacrificare tutto per un assaggio di libertà, per quel un momento di pace dalla tempesta che infuria dentro di noi. Eppure, molto spesso, questo desiderio di redenzione è una posa, un cliché, perché dire di no a una vita di eccessi, soprattutto se si parte dalla provincia, è difficile e quando saremo pronti a farlo nessuno crederà più in noi.

Ho finito le chance
Per chiederti se
Mi porti via da me
Via da me
Via da me
Dai miei incubi e dai miei vizi
(Un, due, tre, qua)
C’è una novità, un governo punk
L’anno che verrà me ne vado un anno al mare
(Sotto il temporale)

La fine di questo ritornello ci regala l’immagine di una fuga, di un anno da trascorrere al mare. Tuttavia, come diceva Woody Allen in un suo famoso aforisma: “Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto.” Ebbene sì, anche quando il gruppo medita una soluzione, come quella di passare un anno al mare, lontani dal caos della città e dalle sue chimere, è ancora una volta una bugia che raccontiamo a noi stessi. In questo senso, la canzone dei BNKR44 è molto pessimista (o realista!) e non vede una reale possibilità per fuggire dai propri incubi.

In occasione della serata dei duetti, i BNKR44 duetteranno con un artista di culto, Pino D’Angiò, sulle note del brano Ma quale idea, suo grande successo del 1981. Sarà interessante scoprire quale sarà la nuova veste che i BNKR44 riusciranno a dare alle canzone di Pino D’Angiò, trattandosi di un inno alla bella vita in salsa Italo Disco.

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