Nonostante il Festival di Sanremo non sia ancora terminato, abbiamo già decretato il nostro vincitore del grooming. Ebbene sì, è Mahmood. E il motivo è piuttosto semplice e sotto gli occhi di tutti: il suo grooming è a dire poco impeccabile, sempre elegantissimo, e in linea con gli outfit che porta sul palco, a oggi non ha sbagliato un colpo. Ne abbiamo parlato con il suo hair stylist, Alfredo Cesarano, classe ‘96, che si divide tra talent e moda e la sua make-up artist Greta Giannone, giovanissima esperta non solo in trucco e skincare, ma anche di effetti speciali.
L’hair-styling di Mahmood
«Quando ho conosciuto Mahmood, sul set del video musicale di “Cocktail d’Amore” aveva già iniziato a farsi crescere i capelli» , racconta l’hair stylist dell’artista, «Un percorso necessario per la sua evoluzione artistica, che gli ha permesso, con una lunghezza versatile, di eseguire più acconciature, tra le più formali e sleek a quelle più urbane e morbide. Il focus è l’eleganza senza tempo, una testa Art Déco non tramonta mai, e riesce a completare tutti i look estremamente attuali». I suoi capelli? «tengono molto bene le acconciature, ma devono essere sempre perfetti nulla può essere fuori posto. Così di giorno abbiamo optato per tenerli al naturale, con la sua texture mossa tendente al riccio, mentre per le esibizioni sono stati studiati look molto strutturati, tiratissimi, quasi geometrici, che seguano le forme del suo viso».
Tutto deve essere in linea, quindi il confronto con Alessando per capire le sue necessità è stato essenziale, spiega Alfredo Cesarano, e ovviamente «Anche la moda gioca il suo ruolo, quindi parlare con la sua stylist è d’obbligo». Sulla realizzazione finale Cesarano ci dice poco, probabilmente non vuole svelare troppi segreti, ma l’utilizzo dei prodotti giusti e una gestualità esperta è quello che porta al capello perfetto.
Lo skincare di Mahmood
Nessun grooming può essere completo senza un viso curato. Skincare e trucco sono eseguiti dalla sua make-up artist Greta Giannone, che ha conosciuto Mahmood in occasione dall’ultima Fashion Week uomo, ma con cui ha creato subito intesa. Per questo Festival dice che un’accurata skincare è essenziale, si corre molto, si dorme poco, ma la pelle deve essere pronta a tutto. «Prima del make-up bisogna sempre prendersi un momento per strutturare una buona beauty routine, così composta: detersione, tonico, una stratificazione di creme e per finire un solare per proteggere la pelle. Ci sono anche le maschere, energizzanti, rivitalizzanti e rimpolpanti, la pelle deve essere luminosa, compatta e omogenea», spiega le parole di Greta. Sul make-up aggiunge la make-up artist che di giorno ne serve poco, che Alessandro ha una bella pelle di suo, giusto correggere pochissimo l’incarnato per evitare discromie. Per la sera il discorso cambia, il trucco ha una copertura più decisa serve per mascherare i segni di stress e stanchezza (anche le luci dell’Ariston di certo non aiutano), ma comunque tutto rimane semplice. Il focus della combo skincare e make-up eseguita magistralmente da Greta è quello sulla luminosità, che non ha un effetto glass, ma irradia di luce il volto. Solo durante il Green Carpet della prima sera ammette di aver puntato tanto sugli zigomi rosa con un blush. «Assolutamente le sopracciglia devono essere ordinate, le pettino all’insù fissandole con un prodotto, per evitare di rovinare tutto il lavoro fatto sul viso con peli disordinati». In quanto esperta anche di prosthetic make-up le abbiamo chiesto se sono previsti interventi su quel fronte, ma purtroppo per questa volta non vedremo effetti speciali su Mahmood. Ma tanto è già il King, almeno per noi.