Se per i servizi di streaming esistesse l’equivalente del “Calciatore/allenatore del mese” in ambito calcistico, per questo inizio di 2024 l’onore andrebbe senz’ombra di dubbio a Prime Video, che già ci ha ampiamente stupito con Hazbin Hotel (qui potete recuperare la nostra recensione di Hazbin Hotel). Ma, mentre la creatura di Vivienne Medrano ha raggiunto una qualità che un po’ era lecito aspettarsi per chi la segue da anni, lo stesso discorso non può assolutamente valere per Mr. & Mrs. Smith, reboot – o semplicemente ispirato, che dir si voglia – all’omonima pellicola del 2005. La sensazione è che la serie con protagonisti Donald Glover e Maya Erskine sia stata approcciata sì con molta curiosità (d’altronde dall’esordio è rimasta stabilmente tra le più viste in Italia su Prime), ma con una certa freddezza, come se nessuno si aspettasse chissà cosa da un concept che in precedenza non aveva esattamente dato risultati stupefacenti.
E invece, a dimostrazione che l’industria dell’intrattenimento in generale dovrebbe seguire di più la strada del rifare film o serie che non hanno raggiunto il loro pieno potenziale, Mr. & Mrs. Smith ha fatto meravigliosamente centro, donandoci una tra le produzioni più interessanti e curiose da qualche anno a questa parte, oltre ad una coppia di protagonisti che per chimica, sintonia e caratterizzazione potrebbero davvero fare un po’ scuola.
Ciao-Ciao a tutti!
Al centro di tutte le vicende ci sono, prevedibilmente, i coniugi John (Donald Glover) e Jane (Maya Erskine) Smith, che all’apparenza conducono una vita tranquilla ed ordinaria da ingegneri informatici in un delizioso appartamento di New York. Sotto, però, nascondono una vita segreta da spie in sostanza, avendo accettato un lavoro per una misteriosa Agenzia che li porterà in giro per il mondo a compiere vari incarichi, dal trasportare dei pacchi all’omicidio. Ora, e avevamo segnalato questo aspetto dicendovi che, ad un primo sguardo, Mr. & Mrs. Smith convince e conquista, il dubbio che ci ha assalito lungo l’intera stagione era uno e uno soltanto: la varietà dei compiti da svolgere riuscirà a sostenere quella che in sostanza è una rom-com estremamente atipica?
E la risposta, intuibile sia dalla nostra introduzione che dal voto finale, è entusiasticamente positiva, perché i vari lavori – che rappresentano praticamente la struttura delle puntate mascherata – ce la fanno, non annoiano mai, trovano sempre la giusta chiave di volta per differenziarsi l’uno dall’altro e intrattenere, tra situazioni paradossali ed ottime guest star che arricchiscono ulteriormente l’insieme. Se poi nel mix aggiungiamo qualche operazione particolarmente anomala o comunque raccontata – o meglio, incorniciata – in maniera inconsueta, allora il gioco è fatto sia sul versante qualitativo che della varietà offerta. Anzi, non vi nascondiamo che una puntata rasenta veramente la perfezione per sceneggiatura, messa in scena e tempistiche, un episodio di televisione tra i migliori degli ultimi anni.
Ma ovviamente le star indiscussa dello show sono loro, i nostri John e Jane Smith capaci di bucare lo schermo in continuazione. E qui Mr. & Mrs. Smith vince davvero a mani basse la sua scommessa: non importa che si tratti di un appostamento o di una colazione con dei bagel in casa, che siano immersi in un tentativo disperato di proteggere un bersaglio o in una piccola ma meritata pausa in una località sciistica, il duo Glover-Erskine convince, emoziona e fa divertire. Può sembrare un’osservazione banale, ma la chimica palese tra i due fa una differenza clamorosa che si intravede pur nell’interpretazione di due personaggi radicalmente differenti tra di loro se non quasi opposti.
Di conseguenza persino le chiacchierate più quotidiane ed indifferenti nei confronti della trama acquistano una loro valenza, un loro fascino e scorrono quanto più genuinamente possibile. Qualunque sia lo scenario e l’argomento di conversazione, insomma, ammirare i loro scambi e le continue battutine e frecciatine che si rivolgono è un piacere immenso. A cascata poi sopraggiunge il resto se si ha una base del genere su cui lavorare e quindi ad esempio la caratterizzazione del duo è profonda e avvincente, fatta di tanti piccoli dettagli che ricompensano sempre lo spettatore un po’ più attento. Questo è un esempio perfetto di caratterizzazione magistrale dei personaggi, in poche parole.
Piccole ma pesanti problematiche
E se ci soffermiamo per un attimo sul fatto che un risultato del genere è stato raggiunto con un duo di protagonisti che, narrativamente parlando, dovrebbero risultare chiusi e schivi e de facto lo sono, l’esito è ancora più strabiliante. La domanda perciò inizia a serpeggiare anche con un certa violenza: cosa non funziona? Sono due i fattori principali che frenano la corsa smisurata di Mr. & Mrs. Smith e purtroppo pesano parecchio nell’economia generale. In primis la realizzazione mediocre di molte delle sequenze più marcatamente action, spesso e volentieri confusionarie e vittime di un montaggio insufficiente – a volte frenetico al punto da non far capire nulla di cosa stia accadendo ed altre troppo lento e macchinoso.
Intendiamoci, non ci aspettavamo neanche lontanamente qualcosa che potesse rivaleggiare con un John Wick o un Mission: Impossible, ma da una produzione che ha comunque nel suo dna scene d’azione concitate bisogna aspettarsi maggiore cura.
L’altro – enorme, a nostro parere – difetto riguarda il finale, che naturalmente non vi spoilereremo in alcun modo. Però diciamo che ricade in una fastidiosa tendenza recente di molti altri telefilm mainstream che, pur di mantenere una porta aperta ad un’eventuale seconda stagione, interrompono bruscamente il momento clou, lasciandolo aperto ad “interpretazioni”. Non c’è nessuna interpretazione in realtà, è soltanto il tentativo più superficiale per poter imboccare entrambe le strade, a seconda di un rinnovo o di una cancellazione. E, da un prodotto qualitativamente eccelso come Mr. & Mrs. Smith, una caduta di stile del genere e un rifarsi a tecniche così approssimative non ce lo aspettavamo.