In Campania, il traffico complessivo annuo sui tratti in gestione al Gruppo Aspi ammonta a più di 5 miliardi di chilometri percorsi: come fare 342 volte il giro del mondo ogni giorno. Sulla A1 il flusso giornaliero medio è pari a circa 60mila veicoli, sulla A30 a circa 45mila veicoli e sulla A16 a circa 26mila veicoli. I dati sono emersi nel corso dell’iniziativa “La Rivoluzione della mobilità sostenibile parte dalle autostrade. Sicure, digitali, decarbonizzate”, organizzata oggi a Napoli da Autostrade per l’Italia.
La Tangenziale di Napoli è sicuramente “tra le tratte più trafficate d’Italia” con flussi medi giornalieri di circa 113mila veicoli, più del doppio dei volumi medi di rete Aspi, e picchi fino a 138mila veicoli. In particolare, è stato sottolineato, “la Tangenziale di Napoli, si conferma un vero e proprio laboratorio per la messa a terra di soluzioni pensate nell’ottica della mobilità sostenibile”.
Infrastruttura strategica costruita negli anni Settanta, con i suoi 20,2 km è tra le più attraversate quotidianamente in Italia. Attualmente il Gruppo Aspi su questo tratto sta portando avanti, oltre a numerosi interventi di ammodernamento su viadotti, gallerie e barriere di sicurezza, una serie di interventi di innovazione tecnologica che vanno dai sofisticati sistemi di monitoraggio delle infrastrutture a diverse tecnologie per potenziare la sicurezza, il comfort di guida e la sostenibilità.
“La Tangenziale – ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano manfredi – è un’infrastruttura molto importante per la città, rappresenta un elemento di collegamento imprescindibile rispetto a quella che è la mobilità in una grande area metropolitana come la nostra. È chiaro che noi abbiamo la necessità di fare ulteriori potenziamenti. C’è un accordo per interventi sulla rete già esistente, di miglioramento dell’impatto ambientale, di introduzione di sistemi alternativi di rifornimento per le automobili, di riduzione del rumore, di incremento della sicurezza”.
Tomasi (Aspi), ‘rivoluzione green e digitale per le autostrade’
La rete autostradale del Paese è “un’infrastruttura capillare attorno alla quale si sono sviluppati i principali settori industriali italiani. Un orgoglio della nostra ingegneria negli anni del boom economico che oggi ci offre la possibilità di vincere una nuova grande sfida. Una rivoluzione positiva per traghettare la rete nel futuro, rendendola verde, digitale, sempre più sicura e performante: un impegno che, come Gruppo, stiamo portando avanti in modo integrato proprio a partire da questo territorio”. Lo ha sottolineato Roberto Tomasi, ad di Autostrade per l’Italia, intervenendo a Napoli ad un confronto sulla mobilità sostenibile con il sindaco Gaetano Manfredi. “Dall’Autostrada del Sole alla Tangenziale – uno dei tratti più trafficati di Italia – la Campania si conferma tra i principali campi di prova per la messa a terra di soluzioni all’avanguardia e un piano di ammodernamento in piena realizzazione”, ha ricordato Tomasi citando il recente studio “La Rivoluzione della mobilità sostenibile parte dalle autostrade”, edito dal Sole 24 Ore, Il parco auto italiano è rappresentato da circa 40 milioni di veicoli. Oggi circa il 90% degli spostamenti quotidiani di merci e circa l’85% di spostamenti di persone avviene su gomma. In Campania i tratti in gestione al Gruppo Aspi sono composti da oltre 300 km di rete, tra A1, A16, A30 e Tangenziale di Napoli, caratterizzati da circa 50 km di infrastrutture principali quali ponti, viadotti e gallerie.
Tomasi (Aspi), a Napoli in atto un progetto di grande valore
È in atto “un progetto non solo trasportistico, ma anche ingegneristico di grande valore per la città di Napoli; un lavoro che stiamo facendo in tutto il territorio nazionale perché è un territorio che ha bisogno di trasporto su gomma”. Lo ha detto Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia che ha presentato a Napoli lo studio “La Rivoluzione della mobilità sostenibile parte dalle autostrade”. “Gli obiettivi dell’Europa al 2030 sono estremamente ambiziosi, noi dobbiamo raggiungere un’impronta di Co2 del 42% rispetto al 2005. Considerato che i volumi di traffico continuano ad aumentare la sfida è ancora più importante. Se poi immaginiamo che al 2050 dobbiamo arrivare a zero emissioni carboniche è necessario mettere in atto tutte quelle che sono le azioni di decarbonizzazione per la mobilità su gomma. In prospettiva c’è l’auto elettrica che è legata anche alla capacità di infrastrutturazione”, ha ripreso . Autostrade per l’Italia ha già più di cento aree di servizio con le ricariche fast charger “ma sappiamo che non basterà l’auto elettrica per risolvere il problema, ci vorranno certamente i biocarburanti e bisognerà certamente intervenire sui comportamenti delle persone. Il digitale farà la differenza”. E proprio sul digitale, Tomasi ha sottolineato il lavoro in atto sulla guida autonoma: “Attualmente stiamo facendo i primi test, li stiamo conducendo da diversi mesi nella tratta nord di Genova. I risultati sono promettenti, sono test che stiamo conducendo assieme al Politecnico di Milano, che danno l’evidenza che la guida autonoma è possibile anche in contesti complessi, ovvero in contesti con diverse curve e con presenza di gallerie, che forse è l’asset più complesso, dove è possibile, dove è necessario essere certi che la guida autonoma non abbia”.
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