Grandi e piccoli capolavori senza tempo da rileggere e riscoprire

Classici della letteratura piemontese da oggi in edicola con Repubblica. Si inizia con “Ciau Masino” di Cesare Pavese …

Masino e Masin, il giornalista e l’operaio, la collina di Langa e quella di Torino, la Bormida e il Po, la campagna e la città, l’estate, il calore, gli amori e la sensualità. C’è già tutta la poetica di Cesare Pavese in questo “Ciau Masino”, scritto tra il 1930 e il ‘32. È la raccolta di racconti che apre una miniserie di capolavori da riscoprire, anzi “imperdibili” da oggi nelle edicole piemontesi insieme a Repubblica al prezzo di 9,90 euro. È un’iniziativa editoriale del gruppo Gedi che si ripeterà per tre sabati.

Le prossime uscite, con Guido Gozzano, Edmondo De Amicis e Carolina Invernizio sono previste il 13 e il 27 aprile e l’11 maggio. Quasi inevitabilmente si parte con Pavese, lo scrittore di Santo Stefano Belbo ormai un classico. I suoi romanzi non smettono di affascinare i giovani pur a settantaquattro anni dalla scomparsa, interprete mitico dei tormenti nei quali tanti si sono riconosciuti e sono cresciuti. “Ciau Masino” non veniva pubblicato in volume unico da mezzo secolo. È la prima prova narrativa del giovane scrittore.

Un testo per certi versi “sperimentale” fatto di racconti paralleli che disegnano destini incrociati e individuano i temi che saranno al centro dei capolavori della maturità come il desiderio di appartenere a un ambiente sociale cui si è incapaci di aderire e quello di evadere in un altrove mitico. Riservato agli amanti di Pavese e vivamente suggerito a chi lo vuole scoprire.

Il 13 aprile sarà invece in edicola Guido Gozzano, altro autore emblematico per i giovani. Il testo si intitola “L’altare del passato” ed è una raccolta di racconti pubblicata dall’editore Treves nel 1918, due anni dopo la scomparsa del poeta. Gemme stilistiche, testi che sviluppano i temi fondamentali della poetica gozzaniana: la Torino d’antan (La garibaldina, Torino d’altri tempi, La marchesa di Cavour, La casa dei secoli); l’esotismo d’una Belle Époque al tramonto (Un voto alla dea TharataKu-Wha, Sull’oceano di brace, Alcina); la feroce, inconsapevole crudeltà dell’infanzia.

Il 27 aprile sarà poi la volta di Edmondo De Amicis, un altro monumento della letteratura italiana che tutti conoscono per “Cuore”. Sarà dunque una scoperta (o una riscoperta) per tutti questo “Amore e ginnastica” che Italo Calvino considerava il romanzo «più bello, il più ricco di humour, malizia, sensualità, acutezza psicologica che mai scrisse De Amicis». Pubblicato a fine Ottocento, questo romanzo breve rivela uno scrittore scanzonato, che tratteggia con affettuosa malizia e garbata ironia la Torino fin de siècle, emblema di un’Italia tutta volta a costruirsi un’identità di nazione moderna.

Infine, l’11 maggio, con “Nina la poliziotta dilettante”, sarà l’occasione di scoprire una formidabile scrittrice da anni dimenticata come Carolina Invernizio che in anticipo di vent’anni su Agatha Christie e Miss Marple ha conosciuto un enorme successo di pubblico con le prime detective story al femminile della letteratura italiana: delitti, suspense e surprise finale. Assolutamente da riscoprire

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