Roma. Le liste sono sul tavolo. C’è tempo fino a questa sera per depositare nelle corti d’appello gli elenchi con i candidati alle elezioni europee: qualche aggiustamento e sorpresa è ancora possibile, ma il quadro di massima è definito. La sfida più serrata e mediatica sarà al Centro. Basta leggere i nomi dei capilista scelti dai partiti nella circoscrizione Italia centrale. La premier Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia, la segretaria Elly Schlein per il Pd, il vicepremier Antonio Tajani per Forza Italia, il generale Roberto Vannacci per la Lega, l’ex calciatrice Carolina Morace per il Movimento 5 stelle, il leader Carlo Calenda per Azione, l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino per Verdi e Sinistra. E ancora il giornalista Michele Santoro, con la sua lista “Pace, terra, dignità” e il leader di “Sud chiama Nord” Cateno De Luca. Poi Matteo Renzi, che non guiderà la lista degli Stati Uniti d’Europa, ma si presenterà come ultimo nome in quattro circoscrizioni: unico tra i leader che si dichiara pronto ad andare davvero a Strasburgo se eletto.
Incroci pericolosi
Tutti volti noti, profili molto diversi e con un loro seguito: sarà interessante verificare come si distribuiranno le preferenze. Anche perché a scorrere le liste si notano altri candidati di peso e incroci curiosi, come quello tra Nicola Zingaretti, al secondo posto con il Pd, e Massimiliano Smeriglio, in terza posizione con Avs: i due si ritrovano avversari dopo un lungo sodalizio politico, in particolare alla guida della Regione Lazio. O quello tra l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio (Pd) e la giornalista ucraina Nataliya Kudryk (Azione): due con posizioni molto diverse sul conflitto tra Mosca e Kiev.
La variabile Salis
Ma è chiaro che l’attenzione principale sarà sul confronto tra Meloni e Schlein, le due donne della politica italiana, che incroceranno le spade anche nella circoscrizione Isole, dove Forza Italia e Movimento 5 stelle schierano due figure antimafia come Caterina Chinnici, figlia del giudice ucciso da Cosa Nostra, e l’ex presidente del parco di Nebrodi Giuseppe Antoci. Ma, soprattutto, ci sarà Ilaria Salis, candidata di Avs, l’unica impossibilitata a fare campagna elettorale, in quanto detenuta in un carcere ungherese. Imbarcata dalla coppia Fratoianni-Bonelli con il duplice obiettivo di farle ottenere l’immunità parlamentare (e, quindi, la libertà) e sfruttare la mobilitazione suscitata dal suo caso in tutta Italia. L’insegnante di Monza correrà anche nel Nord-Ovest, dove a contenderle le preferenze ci saranno altre candidate molto riconoscibili: Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency, per il Pd, Emma Bonino per la lista degli Stati Uniti d’Europa, Letizia Moratti per Forza Italia e Silvia Sardone (con il suo santino interista) per la Lega, oltre ovviamente a Meloni. Da seguire anche la partita del Sud, dove ci sarà ancora Vannacci a guidare i leghisti, contrapposto alla coppia Lucia Annunziata– Antonio Decaro per il Pd, all’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico per i 5 stelle e all’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano per Avs, tutti pronti a trasferirsi a Bruxelles.
I nomi pop
In una competizione basata sulle preferenze, avere in lista personaggi noti al grande pubblico può essere un vantaggio. Santoro, ad esempio, ha chiamato in squadra il vignettista Vauro Senesi, il matematico Piergiorgio Odifreddi e l’attore Paolo Rossi, oltre al segretario di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo e allo scrittore filoputiniano Nicolai Lilin. Mentre Cateno De Luca ha coinvolto Sergio De Caprio, detto “Capitano Ultimo”, o detto “Capitano”, o detto “Ultimo”: molti modi per votarlo sulla scheda per non far sbagliare gli elettori. Si spiega con la caccia alla preferenza anche l’arruolamento dell’“usato sicuro” Vittorio Sgarbi nelle liste di Fratelli d’Italia. Dopo le dimissioni da sottosegretario, due mesi fa, il critico d’arte ha accettato la proposta di Meloni: «Non è una ricompensa – assicura – servono voti e io li ho».
La carica dei parenti
A proposito di pacchetti di voti, in lista per gli Stati Uniti d’Europa c’è Sandra Lonardo, politica e moglie di Clemente Mastella. L’ex senatrice, candidata al Sud, ha già stampato e attaccato i manifesti, dove si presenta col cognome del marito: Sandra Mastella. È tira e molla invece tra Renzi e Totò Cuffaro. La trattativa tra l’ex premier e il segretario della Dc potrebbe portare in lista il compagno della figlia di Cuffaro. Si tratta di Marco Zambuto, ex sindaco di Agrigento e recordman dei passaggi di partito. L’accordo, tra rinvii e smentite, potrebbe essere siglato al fotofinish. Sempre dalla Sicilia spunta il nome di Laura Abbadessa, avvocata e moglie del magistrato Massimo Russo, ex assessore alla Sanità nella giunta di Raffaele Lombardo. Anche Fratelli d’Italia ha ceduto al fascino del focolare domestico. In lista c’è il nipote di Guido Crosetto, Giovanni. Che dello zio ministro dice: «Lui è un maestro, mi dà consigli e mi indica la strada da seguire». Alberto Ciriani, sindaco di Pordenone, è invece il fratello di Luca, ministro per i Rapporti col Parlamento. Non si butta nella mischia, invece, la sorella d’Italia Arianna Meloni